Ambiente e salute

Cannabis, scontro alla Camera su legalizzazione. FI: “Non passerà”. Ddl torna in commissione

By admin

July 26, 2016

25/07/2016 – E’ la prima volta, nella storia parlamentare italiana, che un provvedimento di questo genere viene discusso dall’assemblea. Il dibattito è durato sei ore e il governo, come ha riferito la vicepresidente Marina Sereni, si è riservato di intervenire per esprimere il proprio parere in un altro momento.

Sostenuto da 221 parlamentari, che si sono costituiti in un intergruppo (troppo pochi per raggiungere la maggioranza di 315), tecnicamente il testo presentato da Roberto Giachetti (Pd), contiene le “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati.

I numeri parlano chiaro: dell’intergruppo che hanno sottoscritto la proposta di legge fanno parte 87 deputati del Movimento cinque stelle, 85 del Pd, 24 di Sinistra italiana, i 16 fra civatiani ed ex grillini di Alternativa libera-Possibile, oltre a 7 montiani di Scelta civica e due forzisti. A poche ore dall’inizio della discussione in Aula i promotori della legge hanno anche convocato una conferenza per celebrare la “giornata storica”, nonostante il rinvio a settembre. “Ma a noi questo va benissimo” rassicura il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, convinto che l’iter della legge “non sarà una passeggiata”. Lo scontro in Aula è inevitabile, già da oggi.

COSA PREVEDE IL DDL

Il voto sul testo è infatti slittato all’autunno a causa dell’enorme numero di emendamenti presentati, fa segnare un primo risultato all’attività ostruzionistica di Area Popolare. Solo il partito del ministro Alfano ha infatti presentato 1.300 emendamenti al testo, con lo scopo di ritardare l’approdo del testo alla Camera. Invece la proposta oggi è dibattuta alla Camera come previsto, ma per rendere possibile questo passo le Commissioni hanno dovuto rinunciare a dibattere e votare tutti gli emendamenti.

Sul tavolo in tutto ci sono circa duemila emendamenti, e tutti a carattere soppressivo. Inoltre mancano all’appello, per l’approvazione della legge, 90 deputati, come ha ammesso lo stesso Della Vedova, tra i promotori della legge. Infine pur essendo una proposta trasversale, il ddl spacca il Partito democratico con 85 a favore e il resto contrari e se la visione si estende alla maggioranza di governo con il partito di Angelino Alfano compatto sul fronte del ‘no’, la legge rischia di morire. LEGGI Legalizzazione cannabis, così può indebolire mafie e terrorismo di R. SAVIANO

“È veramente strano che alcuni organi di informazione non prendano atto che FI è decisamente contraria alla proposta di legge. Lo ha ribadito oggi il capogruppo alla Camera, Brunetta, lo hanno detto in Commissione tanti nostri esponenti. Una posizione chiara e anche vincente. La proposta di legge non andrà avanti di un millimetro” sostiene Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato. “Quindi – prosegue – sconfitta totale del fronte pro droga e dei suoi intellettuali di riferimento, che oggi su due quotidiani hanno fatto inutilmente rullare i loro tamburi. E anche se poi la Camera avesse qualche bizzarra tentazione, il Senato sarebbe la tomba di una dissennata scelta. I Saviano, i Mieli e i loro corifei sono stati sbaragliati”.

“Con un’indecente forzatura, arriva oggi in Aula alla Camera il provvedimento sulla legalizzazione della cannabis” sottolinea Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, aggiungendo “è inaccettabile che di fronte a un tema così delicato, che mette in gioco anche il diritto alla salute dei cittadini, si decida, contro tutto e contro tutti di portare il testo in Aula senza mandato al relatore, cioè senza che il testo sia stato minimamente discusso nelle competenti Commissioni Giustizia e Affari sociali”.

“Forza Italia si opporrà a questa prova di forza avallata dal governo. I sostenitori del provvedimento hanno poco di che esultare, perché il testo, precipitosamente spinto in Aula è destinato a tornare in Commissione, per un più che necessario approfondimento, nel merito dell’articolato e di tutti gli emendamenti presentati”, conclude il capogruppo azzurro alla Camera.

Per Fabrizio Cicchitto di Ncd nel disegno di legge non è condivisibile che “non si limita a consentire in modo più esaustivo dell’attuale l’uso personale della cannabis ma che si allarga al riconoscimento di una rete di produzione e distribuzione fino a 50 soggetti che francamente non è condivisibile perché suscettibile di molteplici e inquietanti sbocchi. Tutto ciò conferma l’esigenza di un ritorno in Commissione per un lavoro politico serio senza atteggiamenti frettolosi per la sua approvazione o manichei per il suo totale rifiuto”.

Polemici invece i capigruppo della Lega Nord di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio. “È scandaloso -dicono – a fronte delle molteplici priorità del Paese, che il governo non affronta, che il dibattito politico parlamentare sia incentrato sulla legalizzazione delle droghe. Per noi è inconcepibile, così come lo è per la stragrande maggioranza dei cittadini”.

Un anticipo delle schermaglie sul tema si è avuto ieri con il capogruppo di Ap-Ncd alla Camera, Maurizio Lupi, che ha invitato il sottosegretario Della Vedova a dedicarsi maggiormente al suo incarico di governo, “svolgendo al meglio il delicato incarico di sottosegretario alla Farnesina. Lasci alla libera determinazione del Parlamento – ha ammonito Lupi – la discussione su un provvedimento inutile e dannoso per la vita dei giovani”.

Dall’estero commentano. Su Twitter Richard Branson, l’imprenditore britannico e fondatore del Virgin group, appalude il nostro Parlamento per la discussione sulla liberalizzazione. FONTE

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