Abruzzo

COSI’ COMBATTIAMO L’USURA

By andrea fisco

July 27, 2016

L’èquipe di esperti istituita dalla Caritas diocesana per contrastare il fenomeno! Stavolta tocchiamo un nervo sempre scoperto della situazione sociale ed economica del tessuto umano del nostro territorio: l’usura.

Un fenomeno sempre presente che non accusa “crisi”, anzi. La Caritas Diocesana di Taranto, così come le altre del territorio pugliese, ha istituito da tempo un servizio-segno dell’antiusura con un’équipe di esperti, ex bancari, per cercare di contrastare questo triste fenomeno con un’azione di ascolto, consulenza professionale ed istruttoria delle relative pratiche, in collaborazione con la Fondazione San Nicola e SS. Medici di Bari. Sono 4 ex bancari che garantiranno tale servizio !

“Prestiamo la nostra opera per la Caritas Diocesana con buona predisposizione all’ascolto, due elementi utili e necessari per cercare di risolvere queste difficili problematiche, con un approccio umano e solidale, un po’ diverso da quello ufficiale bancario. Siamo presenti ogni venerdì dalle ore 9 alle 12 nella sede della parrocchia San Francesco de Geronimo, nel rione Tamburi, a disposizione di chiunque sia alle prese con sovra-indebitamento.

Il sovra-indebitamento comporta una propensione a spendere sovrastimando il proprio debito, per l’insorgere di cause imprevedibili (malattie, tossicodipendenze varie, gioco ed altro). La nostra attività inizia col cercare di individuare la causa che ha determinato il disagio finanziario. Ascoltare i tanti che vengono da noi dà, in modo diretto, il polso della situazione sociale. Se il fenomeno, però, non accusa “crisi” ed anzi è sempre in crescita, non cresce, invece, la disponibilità di budget di danaro necessario per risolvere i numerosi casi che si presentano. Infatti, ora la disponibilità della Fondazione è passata dai 150mila max di prima ai 50mila di oggi per ogni singolo caso.

I casi aumentano ma le risorse finanziarie diminuiscono. Eppure, nell’immaginario collettivo risuonano voci incoraggianti per i mutui, in particolare per la prima abitazione e per le giovani coppie e, sembra, per la maggiore disponibilità delle banche.

“Non è tutto oro quello che luccica. Anzi! E’ vero, invece, che le banche non concedono facilmente i mutui. Attualmente diventa rischioso anche consigliare ai nostri figli l’accensione di un mutuo, anche se hanno “fortunatamente” un lavoro a tempo indeterminato. Prendiamo l’esempio dei call center, in cui i giovani sono assunti a tempo indeterminato. Sembra suonare positivo ma il tempo indeterminato è anche legato alla vita dell’azienda, soprattutto privata, nel senso che se sono “costrette” a chiudere o a ridurre il personale, da indeterminato diventa determinato. E’ una situazione d’incertezza generale.”

I media purtroppo non danno sempre informazioni più dettagliate e precise. Ciò che state dicendo, infatti, contrasta con ciò che si conosce, ovviamente sommariamente. Giusto approfondire, quindi.

“Di riflesso, anche per noi il compito è un po’ più difficile nell’ottenere successo con le pratiche. Esse sono sottoposte a controlli rigorosi e con il budget ridotto la cosa si fa più difficile anche perché viene gente indebitata fino alla cima dei capelli e, quindi, a corto di garanzie. Accade, purtroppo, che molti sono indebitati di prestiti, il cui ammontare risulta superiore allo stipendio mensile, per cui se vanno dalle finanziarie, queste concedono prestiti che si assommano ai precedenti, generando così un circuito perverso, da cui è difficile uscire. E’ peggio dell’usura, perché quelle persone non potranno mai avere alcuna capacità di rimborso.”

Non è forse vero che tutte le banche o finanziarie legalizzate sono collegate in un unico sistema informatico che permette loro di conoscere immediatamente vita, morte e miracoli di tutti? “Si chiama Crif! E’ il Centro rischi finanziari”. La domanda nasce spontanea: perché, allora, continuare a concedere prestiti a chi è già indebitato? “Agli operatori delle finanziarie interessa relativamente l’aspetto “solvibilità”, perché per “il rientro” dell’eventuale insolvenza esse incaricano quelli del “recupero crediti” che ti inseguono fino a quando uno non crolla…e s’indebita ancora di più.”

Veniamo a noi! Se la situazione è così complessa e complicata, l’impresa di condurre in porto favorevolmente l’istruttoria da voi preparata è destinata, dunque, a fallire? “Per fortuna non è sempre così, altrimenti la nostra azione e la nostra presenza non avrebbe senso. E’ vero che prima le pratiche erano più fattibili, ora abbiamo qualche difficoltà in più. L’affluenza è sempre numerosa ma, siccome noi ed i nostri colleghi della Fondazione di Bari lavoriamo in buona sinergia istruendo le pratiche secondo parametri comuni in modo tale da agevolare il buon fine delle stesse”.

Quali sono le credenziali che possono incontrare il favore dei pur rigidi parametri bancari? “Si offre al richiedente anche la possibilità di trasformare i debiti in un mutuo, in presenza di un immobile da offrire in garanzia, anche se sottoposto ad ipoteca, pignoramento o ad atti giudiziari. Ciò per allungare i termini di rimborso e, quindi, diluire la rata. Precisiamo che la Fondazione e le banche convenzionate rimborsano direttamente i creditori attraverso transazione affinché l’ammontare dell’indebitamento venga ad essere ridotto”. Ad un malcapitato cos’è che non si può toccare per non privarlo del minimo di sopravvivenza? “Il quinto dello stipendio o della pensione, il resto si mette in fila.” Parliamo di numeri. Quanti casi sono stati istruiti da voi in questi anni finora? “Nell’ultimo anno sono stati circa 70 ma solo il 20% riesce a concludersi positivamente. Questa benedetta crisi causa una frequente insolvibilità e la Fondazione, pur con tutta la buona volontà, deve pur contare su un minimo di capacità solvibile da parte del fruitore del credito”. C’è qualche caso disperato causato da una particolare indigenza o da malattia grave che, comunque, richiede una particolare sensibilità da soddisfare che vada oltre l’impossibilità di solvibilità?

“Certo! In questi casi la Fondazione San Nicola e SS. Medici, che s’ispira sempre a criteri di sensibilità solidale, viene incontro a tali esigenze senza pretendere impossibili garanzie”.

La Presidenza invita tutti i sovra- indebitati a rivolgersi alla Caritas od in alternativa alla Nostra ( ma non solo ovviamente ) associazione. Noi possiamo fare qualcosa per le Famiglie ! CONTRASTIAMO LO STRAPOTERE BANCARIO.

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