Ambiente e salute

Lotta al Caporalato: Senato approva ddl, ora passa alla Camera

By admin

August 02, 2016

ROMA 01/08/2016 Con 190 voti a favore, 32 contrari e nessun astenuto l’assemblea ha approvato il testo che vuole contrastare la diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori. L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge contro il fenomeno del “caporalato” con 190 si, nessun voto contrario, 32 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. Soddisfatto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali., Maurizio Martina, per il quale “la nuova legge rafforza gli strumenti di contrasto civili e penali, colpendo i patrimoni con la confisca e rendendo più forte la rete del lavoro agricolo di qualità. È una battaglia che ci riguarda tutti, a partire dal mondo agricolo che si mette alla guida del cambiamento”. “Il Senato approva ddl caporalato, contro lo sfruttamento del lavoro: una misura di civiltà. Ora l’esame passa a Montecitorio”, ha commentato su Twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso. Il Senato approva ddl #caporalato, contro lo sfruttamento del lavoro: una misura di civiltà. Ora l’esame passa a Montecitorio.

— Pietro Grasso (@PietroGrasso) August 1, 2016 Di misura di civiltà parla anche in ministro della Giustizia, Andrea Orlando: “È un provvedimento importante che introduce elementi di civiltà nel nostro Paese. Non solo colpisce in modo più preciso chi sfrutta il lavoro, ma soprattutto sprona le filiere agricole su questo tema evitando che l’ignoranza dell’esistenza del fenomeno risulti una scusa per chi collabora con chi sfrutta il lavoro. È importante che la disciplina sanzionatoria imbocchi la strada della pena pecuniaria cosicché si vadano a toccare gli indebiti profitti del caporalato”. Ma c’è anche un altro aspetto importante, cioè “che ci sia stata un’ampia convergenza delle forze politiche. Si è riconosciuto così che l’iniziativa del governo è stata un’iniziativa giusta”.

L’intervento della portavoce M5S Senato Daniela Donno nel corso della seduta del 1 agosto 2016 sul ddl n. 2217 e connesso – Contrasto al “caporalato”:

Le novità. La relatrice, Maria Grazia Gatti (Pd), nella relazione con la quale è stata avviata giovedì scorso la discussione dell’assemblea, ha evidenziato che il caporalato in agricoltura è un fenomeno “complesso e multiforme che, secondo le stime coinvolge “circa 400mila lavoratori in italia, sia italiani che stranieri”; “è diffuso in tutte le aree del paese e in settori dell’agricoltura molto diversi dal punto di vista della redditività”.Il disegno di legge interviene sul piano repressivo (articoli da 1 a 7), riscrivendo il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, e su quello della prevenzione e delle politiche di contrasto (articoli 8 e 9), dettando disposizioni sulla rete del lavoro agricolo di qualità e prevedendo un piano di interventi a supporto dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli. In particolare, l’articolo 1 modifica l’articolo 603-bis del codice penale prevedendo la pena della reclusione da uno a sei anni per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfrutti i lavoratori approfittando del loro stato di bisogno; se i fatti sono commessi mediante violenza e minaccia la pena aumenta da cinque a otto anni ed è previsto l’arresto in flagranza.

Soddisfazione Pd. La vice-presidente del Senato, Valeria Fedeli, parla di “passo fondamentale per contrastare un fenomeno vergognoso come quello del caporalato” e spiega: “Introduciamo novità fondamentali, come la modifica del codice penale per introdurre il principio della piena corresponsabilità tra il caporale e l’imprenditore, una descrizione dettagliata e aggiornata delle condizioni che sono identificabili come sfruttamento, la previsione del controllo giudiziario dell’azienda responsabile del reato per evitarne la chiusura e le conseguenze negative sui lavoratori. Sono cambiamenti fondamentali per fare in modo che nessuno debba più scegliere tra lavoro e dignità”.Per Camilla Fabbri, Pd, presidente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, il provvedimento era “atteso, un passo avanti per la tutela del lavoro, della dignità umana e per la civiltà giuridica del nostro paese. Il provvedimento amplia e punisce maggiormente l’odioso reato di caporalato i cui effetti ci riportano a livelli di sfruttamento ottocenteschi. L’auspicio è che venga presto approvato alla Camera”.

Boldrini riceve donne braccianti. Sempre oggi, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di donne braccianti nell’ambito della consegna del rapporto Flai-Cgil su agromafie e capolarato. Stipendi da fame, orari inaccettabili, alloggi fatiscenti, ricatti e violenze. Sono tra le vessazioni che le braccianti agricole spesso sono costrette a subire. Anche dalla criminalità organizzata. Perché la mafia non uccide solo quando spara, ha denunciato Boldrini in un post su Facebook. “Ho detto loro che lo stato c’è. Qui in Parlamento c’è un provvedimento importante che vuole per la prima volta anche punire chi commissiona ai caporali lo sfruttamento: cioè le aziende, quelle che non rispettano la legge. Le mafie uccidono anche senza sparare”, ha detto Boldrini. – FONTE CONTINUA A LEGGERE

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