Economia

DITTATURA EUROPEA, Chiude TV Pubblica spagnola.L’ultimo minuto di Canal 9

By admin

November 30, 2013

29/11/2013 – Crisi Spagna, tv pubblica valenziana chiude i battenti dopo 24 anni. Sgombero forzato dei lavoratori .Un tribunale di Paterna (Valencia) ha ordinato lo sgombero immediato dei lavoratori dalle installazioni di Canal 9, la televisione pubblica valenziana Rtvv, come misura cautelare sollecitata dalla commissione di liquidazione dell’emittente televisiva, nominata dal governo regionale. La chiusura della tv, dopo 24 anni di attività, era stata ratificata ieri dalla maggioranza del PP nel Parlamento valenziano, dopo che il Tar aveva annullato nelle scorse settimane i mille licenziamenti dei 1.670 lavoratori in organico, previsti dal piano di ristrutturazione.

“Qui giace Rtvv, maltrattata, sfruttata, manipolata e assassinata dal Partido Popular. 9/11/1989-27/11/2013”: con questa immagine dell’annuncio funebre sullo sfondo, l’emittente continua a trasmettere in diretta, dopo essere stata occupata nella notte dai lavoratori. Mentre la radio regionale ha interrotto da questa mattina le trasmissioni.

Nell’accogliere la richiesta della Procura, il Tribunale ha sollecitato un’evacuazione pacifica della sede di Rtvv, prima di un intervento della polizia per notificare ed eseguire il provvedimento giudiziario. Dalla notte scorsa, centinaia di impiegati e cittadini contrari alla chiusura continuano a presidiare l’ingresso dell’emittente.

Le trasmissioni della radiotelevisione pubblica valenciana Rtvv sono state interrotte, con la sospensione del segnale alle ore 12.19, mentre il personale sgomberato dalle installazioni e i cittadini concentrati davanti alla sede invocavano le dimissioni del presidente della giunta regionale, Alberto Fabra (PP). Lo sgombero è stato seguito in diretta dai media spagnoli. Fonte

GRECIA 12/06/2013 – La televisione pubblica greca chiusa in poche ore, semplicemente assurdo, Ho iniziato a scrivere tre ore dopo aver acceso il computer. Non ce la facevo, e in ventidue anni di lavoro, è successo pochissime altre volte. Perché quello che è successo è semplicemente assurdo. In meno di dodici ore, il governo di Atene ha deciso di far cessare le trasmissioni della televisione pubblica greca Ert. L’ annuncio è stato fatto all’ora di pranzo e prima della mezzanotte i principali ripetitori della Ert erano già stati fatti cadere. I tre canali televisivi hanno smesso di trasmettere quasi in tutto il paese, il segnale è stato fatto “scendere” anche dai satelliti, la radio statale Era, all’ improvviso, è diventata muta.

Il futuro della tv pubblica in Grecia è nelle mani del Tribunale amministrativo, che potrebbe prendere posizione sulla improvvisa chiusura del servizio radiotelevisivo. Una posizione che potrebbe avere ripercussioni sugli equilibri di governo. Il primo ministro Samaras, conservatore, oggi vede i due partner di coalizione, i socialisti del Pasok e i progressisti di Sinistra democratica, che dall’inizio si sono detti contrari alla misura drastica decisa dal capo del governo. Nonostante le rassicurazioni, questa divergenza ha finito per aprire una breccia negli accordi politici che potrebbe perfino finire per causare una crisi di governo e conseguenti elezioni anticipate. Secondo i sondaggi però un eventuale ricorso alle urne cambierebbe poco negli equilibri attuali. Nuova Democrazia resterebe il partito più votato; socialisti e sinistra democratica confermerebbero le posizioni. Dal canto suo il principale partito di opposizione, Syriza, continua a mobilitarsi. Anche oggi è in calendario una manifestazione nel centro di Atene. Dopo aver usato la scure, Samaras ora prova a recuperare, e parla del progetto di un nuovo soggetto radiotelevisivo pubblico, piu piccolo e meno costoso. Chiude l’orchestra sinfonica greca, lacrime e commozione all’ultimo concerto:

Non è soltanto il simbolo di un paese in difficoltà ma è l’icona di un continente in crisi non unicamente economica ma soprattutto morale a causa dell’evidente carenza di valori autentici.. Quando si cancella la cultura, si cancellano la bellezzza, la speranza, la democrazia nel cuore, negli occhi e nella mente di una nazione e di tutte le persone. L’Europa dovrebbe essere grata alla Grecia per il patrimonio culturale inestimabile che ha dato a tutti noi.