Ambiente e salute

Savani all’attacco: “Pizzarotti crede di essere stato eletto per capacità…”

By admin

October 03, 2016

Punto per punto, argomento per argomento: il consigliere M5s oggi in minoranza Fabrizio Savani pubblica un lungo post per smontare le tesi del sindaco Federico Pizzarotti nel braccio di ferro con i vertici del Movimento ed elenca quelle che secondo lui sono le tappe “buie” dell’Amministrazione Pizzarotti. Accusando il primo cittadino di voler evitare il dibattito ma anche sottolineando: “In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto”.

Ecco il lungo post di Savani.

“In questi giorni si parla in Italia del movimento 5 stelle solo per le beghe di partito sul sindaco di Parma. I media locali e nazionali hanno ampliato a dismisura le velleità di un uomo la cui inconsapevolezza lo porta ad immaginare situazioni irreali come quella di intentare una possibile causa ad un movimento politico o un ricorso al TAR. Oggi, 23 maggio 2016, è stata indetta una conferenza stampa dove evidenzierà le controdeduzioni alla sospensione arrivata dal movimento 5 stelle. Usa una sede istituzionale per problemi tutti interni al movimento. Penso che non sia corretto e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questa contaminazione valoriale dove tutto sembra assurdo: niente è com’è perché tutto è come non è, e viceversa! (Alice docet). Martedì 24 maggio 2016 in Consiglio comunale non si dibatterà della questione che ha portato a questa situazione: l’affaire Teatro Regio con l’avviso di garanzia. Mi sembra che il sindaco voglia evitare il dibattito perché convinto che la miglior invenzione per l’amministrazione politica sia quella del pensiero a senso unico. La gestione della cosa pubblica è sparita sostituita dalle ambizioni personali troppo ingombranti per una singola città. Ma gli italiani sono davvero interessati a questa deriva? L’unica cosa rilevante è che il sindaco di Parma non ha informato i suoi concittadini di aver ricevuto un avviso di garanzia. Hanno dovuto saperlo solo mesi dopo dagli organi di stampa. In questi giorni il sindaco ha partecipato a numerosi intrattenimenti televisivi attaccando per l’ennesima volta il movimento 5 stelle e spostando l’attenzione pubblica con una narrazione incomprensibile. L’aspetto singolare di questa storia è che il sindaco di Parma attribuisce ai responsabili del M5S un comportamento speculare al suo operato durante i quattro anni del mandato. Ma perché il sindaco di Parma non ha informato subito i cittadini e si è mostrato reticente? E perché di fatto il Sindaco ha politicamente “tradito” la fiducia dei suoi concittadini? E ancora, perché Grillo e il direttorio del movimento 5 stelle hanno perso fiducia nei confronti del sindaco di Parma? E infine perché il sindaco di Parma reagisce in maniera scomposta svicolando dalle sue responsabilità politiche? In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto. Ancora oggi, nelle sue reazioni scomposte, cerca la visibilità mediatica sui circuiti nazionali per auto referenziarsi e tentare di cancellare la storia dei fatti e cioè che siamo diventati politici eletti poiché gli altri hanno fallito; ma soprattutto grazie a due fattori determinanti: la partecipazione dei cittadini e l’immagine del personaggio pubblico Beppe Grillo. Ogni consigliere eletto sapeva di non essere all’altezza del ruolo ma anziché restare umili (ovvero la capacità di avvicinarsi a chi sapeva) e studiare le carte, si è preferito adeguarsi velocemente ai vizi dei vecchi politici. In una parola si sono istituzionalizzati nell’anima. Venendo ora al Teatro Regio, lo si può considerare come la fase finale di una serie ininterrotta di posizioni contrastanti fra diverse azioni del sindaco e i valori che incarna il movimento 5 stelle. La comprensione dell’affaire Teatro Regio è rapida come una fucilata. Basta leggere la lettera aperta del dott. Carmelo Di Gennaro, fra gli esclusi per la carica di direttore. Se ne riportano alcuni stralci: «[…] la cosa curiosa, però, è che lei e il suo Movimento, i 5 stelle, siete scesi in politica e avete preso milioni di voti dichiarandovi contro i vecchi metodi della politica, metodi che giustamente avete bollato come poco trasparenti, poco chiari. Il problema è che poi, alla fine dei conti, tali metodi li applicate anche voi. […] Improvvisamente blocca il procedimento [Pizzarotti e Ferraris ndr], dando così apertamente il fianco a chi la accusava di manovre poco chiare. Noi candidati veniamo tenuti all’oscuro di tutto per altri due mesi, sino a che, qualche giorno fa, non arriva una laconica lettera dall’Ufficio del personale del Regio, nella quale ci si comunica che la “procedura si è conclusa senza esito”» [4] Chi davvero ha danneggiato l’immagine del M5S in questi anni? Io non lo so ma penso che sia stato proprio il sindaco di Parma che col suo comportamento ha di fatto oscurato la luce delle stelle sotto il cielo ducale. Già dei dubbi sorgono fin dall’inizio della narrazione pseudo grillina: dopo poche ore dall’elezione a maggio 2012 il sindaco di Parma dà lustro alla sua immagine con un servizio fotografico su “Chi” il settimanale del gruppo Mondadori diretto da Signorini.[5] Seguiranno diverse comparsate sui network nazionali. Altri dubbi nascono dalla cena “segreta” con Villani, allora esponente di Forza Italia e vice presidente Iren, il gruppo multiutility dell’inceneritore di Parma. Si prosegue sol sindaco di Parma che dichiara che non ha mai promesso di chiudere il termo di Parma. L’avviamento dell’inceneritore poteva essere evitato e non sono state giocate tutte le carte a disposizione da parte l’amministrazione cittadina. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali: a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata; b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo); c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia; d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti; La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità. Come risultato finale la maggioranza ha pensato bene di cacciare il presidente della Commissione Ambiente che aveva organizzato i lavori sulla relazione d’indagine del termo. Con questa epurazione si è assistito una separazione fra politica e ambiente, una vera e propria frattura fra buon senso e burocrazia partitica. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) [7] ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private. Altra perla è una affermazione del sindaco: «a Parma ci sono troppi parchi» avendo come unica stella polare politica il senso di austerità indotta dal pareggio di bilancio e dalla riduzione dei costi per i diritti dei cittadini, come il verde pubblico. [8] Altro imbarazzo quando si scopre che la società di riscossione del Comune, Parma Gestione Entrate, sembra non fosse iscritta all’albo dei soggetti accreditati per farlo e la visita della Guardia di Finanza che esegue controlli su PGE (gennaio 2015); infine vengono indagati i vertici di PGE (avvisi di garanzia con l’accusa di usura, peculato e falso ideologico) e successivamente in un infuocato Consiglio comunale vengono annunciate le dimissioni del CdA di PGE. Altro passaggio di questa istituzionalizzazione politica fu il tentativo del sindaco di auto referenziarsi nel M5S, comportandosi come un segretario di partito quando organizzò autonomamente, senza essere in alcun modo concordato né con lo staff del M5S né con Beppe Grillo, l’evento della convocazione dei candidati sindaci delle gare amministrative. Presi pubblicamente le distanze da tale evento e non vi partecipai. Al primo incontro di aprile 2013 ne seguì un altro nel marzo 2014. Pizzarotti si presentò per recitare la parte del maestro nei confronti degli eletti del M5S, non per costruire ma per delegittimare gli altri e promuovere se stesso. Mi ricorda Renzi nel ruolo di rottamatore e dello scalatore del suo partito. Le improbabili spiegazioni che il sindaco rilascia evidenziano il fatto che non rappresentare più il M5S conoscendo bene le ragioni del suo cosiddetto isolamento. Da tempo coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come un uomo politico capace e uno statista alternativo. Diverse scelte politiche lo testimoniano. La prima è l’approvazione a giugno 2013 della Governance Iren targata PD che politicamente lo conduce dentro ANCI, uno scambio di “interessi” che mostrano il modus operandi tipico della vecchia politica da prima repubblica. La seconda è l’intesa per le elezioni provinciali proprio col partito renziano (poi fortunatamente saltata). La terza è la volontà di non partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali ER aiutando di fatto l’egemonia del PD. Anche su questa decisone del sindaco e del gruppo M5S in comune, presi la distanza dal pensiero unico. Tali scelte esprimono un’idea politica opposta al M5S sia perché le multiutilities sono l’espressione politica del potere verso la privatizzazione degli utili attraverso oligopoli e concessioni pubbliche sia perché il M5S non è interessato alle Province, di fatto trasformate in carrozzoni politici locali togliendo ai cittadini la possibilità di votare direttamente gli eletti. Altre scelte lo connotano a mio avviso come liberista e hanno contribuito ad aumentare la distanza fra i valori 5 stelle e l’amministrazione politica di Parma. Il debito pubblico. Non è stato gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non sono stati aperti i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa del M5S locale ma con la sua arroganza di gestirlo in modo autonomo si sono tarpate le ali ai cittadini. Si è poi rinunciato nei confronti degli istituti di credito a controllare la presenza di anatocismo, con la conseguente ricaduta negativa sull’intero bilancio e sui servizi sociali necessari per i ceti meno abbienti. I debiti fuori bilancio. Dall’inizio del mandato elettorale sono stati approvati svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione. Referendum. Come dimenticare la scelta di negare un referendum ai cittadini, e la esternalizzazione dei servizi scolastici favorendo in tal modo gli interessi dei privati e andando in direzione opposta al programma elettorale che prevedeva l’aumento della internalizzazione? E l’indirizzo politico per vessare i cittadini attraverso le multe – 10 milioni di euro previsti nel bilancio 2015 del Comune – mentre c’è l’imbarazzante vicenda delle multe “annullate alla casta”? Onorificenza. Il sindaco entra anche a far parte del ristretto club dell’Ordine Costantiniano, che alcuni vedono come una sorta di massoneria locale, pur di area cattolica. Sono tutti i sintomi di una condotta in continuità col passato. Urbanistica. La scelta di non toccare l’obsoleto piano strutturale comunale ha avuto l’effetto dannoso di proseguire di fatto col consumo di suolo e di impedire uno sviluppo sociale della comunità secondo le idee del M5S e lasciando tutto l’indotto delle costruzioni dentro l’esplosione della bolla speculativa. Si doveva cambiarlo con una pianificazione partecipata che non c’è stata. La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”. Abbiamo lasciato fino ad ora immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma. La visione tecnica e valoriale del PSC rimane ad oggi sostanzialmente quella delle Giunte precedenti. Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli. Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è ancora stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano. Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti che io invece giudico dei vecchi ed ingiusti privilegi che la città non si può più permettere. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma. Infine ad ottobre 2016 partirà la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione. La Giunta afferma che il nuovo piano verrà portato in Consiglio a breve. In ogni caso è già stato dichiarato che: “Però non vogliamo essere dei talebani, sposando una visione di deindustrializzazione: il manifatturiero per noi è assolutamente importante, Parma è una delle principali realtà a livello europeo. La disponibilità di aree per la realizzazione di nuove aziende è un tema fondamentale. Non rinunceremo a questa eccellenza del territorio, sia nel settore dell’agroalimentare che del farmaceutico”. [20] Voglio vedere se le aree non edificate saranno riclassificate come terreno agricolo o inedificabile. Espulsione di Nuzzo. Una nota importante merita il discorso della cacciata del consigliere di maggioranza Nuzzo. Si era astenuto sulla votazione del bilancio. Per estrometterlo il gruppo 5 stelle si inventò un regolamento di gestione del gruppo di maggioranza medesimo e lo si rese retroattivo affermando che chi votata contro era fuori. Espulsione di Savani. Mi rifiutai di firmare un regolamento che di fatto cacciava chi non lo avesse firmato, che diceva che si doveva votare sempre conformemente alla maggioranza tranne per i temi di natura etica, che i temi di natura etica li stabiliva la maggioranza. Me ne andai da un gruppo che aveva da tempo intrapreso una deriva antidemocratica. I fatti mi stanno dando ragione. Considerazioni finali Ecco cosa prevedeva il programma di Parma ai primi punti: democrazia diretta e trasparenza, connettività libera e gratuita, ambiente e rifiuti zero, acqua pubblica, agricoltura, energie rinnovabili, urbanistica e consumo suolo zero, mobilità sostenibile. Partiamo dai dati, quelli elettorali a Parma ad esempio. Alle comunali di Parma del 6 maggio 2012 il 5 stelle raccolse 13.817 voti (19,90%). Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 16.248 (19,02%). Alle regionali del 23 novembre 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 6.027 voti (13,51%). L’immagine del Sindaco in questi anni non ha avuto alcun effetto di traino per le elezioni locali, anzi la sua condotta ha tolto consensi, da 13.817 voti del 2012 (comunali) a 6.027 voti del 2014 (regionali); tutto questo nonostante l’enorme spinta mediatica nazionale che ha favorito il M5S Parma, con uno storytelling farcito di speranza ed ottimismo verso il cambiamento. La recente sospensione del sindaco di Parma, la sua reazione politica sgrammaticata disvela ora a tutti il suo profilo che ha condizionato negativamente il mandato elettorale disarticolando gli obiettivi del programma. Come ho più volte dichiarato in Consiglio comunale la responsabilità politica del mancato rispetto del contratto con gli elettori è soprattutto dei consiglieri di maggioranza dato che è il Consiglio il maggior organo politico cittadino che ha il potere di indirizzo e di controllo nei confronti del Sindaco e della Giunta. Le dichiarazioni di sostegno dei miei ex colleghi cercano di raccontare la favola della coerenza ai valori del M5S. Ricordo che a marzo 2014 fu convocata una riunione di maggioranza dove si discusse l’uscita o meno dal M5S a seguito della nota vicenda dell’espulsione di cinque parlamentari dal movimento. Prendo sempre appunti alle riunioni. Io non lo so ma penso che Pizzarotti resti nel M5S perché politicamente strumento di altri soggetti politici. Il gruppo 5 stelle a Parma è più volte stato critico nei confronti della gestione organizzativa del M5S. Ma questo penso sia normale e penso che faccia parte di una sana e legittima democrazia. Trovo invece inopportuno ed ingiusto strumentalizzare i problemi del movimento per costruirsi una carriera personale. “Abusare” della propria posizione politica per ostentare meriti inesistenti è un’azione ora visibile a tutti. La condotta politica del sindaco di Parma, nota ai consiglieri e ai veri attivisti di Parma (quelli che sono volati via come pernici nella stagione di caccia appena capito l’aria che tirava) ha coltivato situazioni opposte al programma 5 stelle ducale. Voglio concludere con una nota positiva. Io non ho nulla di personale contro il sindaco e penso che il movimento 5 stelle a Parma abbia portato un vento di cambiamento e molte speranze di un senso di cittadinanza per gli abitanti di Parma. Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano. Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte. Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città. Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

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