Ambiente e salute

L’agronomo: “Ecco perché sono sani i prodotti a Caivano e nell’ex area Resit”

By admin

November 30, 2013

Parla Antonio Di Gennaro, docente della Federico II: “A noi non interessa la concentrazione di inquinanti nel terreno o nell’acqua, ma negli alimenti. Le piante fanno assorbimenti selettivi e non prendono gli inquinanti, o li depistano in altre zone della pianta, non commestibili” “I nostri prodotti sono assolutamente sicuri in tutta la piana campana. Anche nelle zone più critiche”. Ad affermarlo è il professore della Federico II, Antonio di Gennaro, agronomo, che spiega al Desk come fa ad essere così certo della garanzia di qualità dei prodotti agricoli della regione.

Quali sono le analisi fatte sui prodotti e le zone prese in esame? “Siamo partiti dall’area intorno alla Resit di Giugliano e da Caivano con un protocollo di caratterizzazione molto ampio, ovvero tutti i possibili contaminanti organici e inorganici, non solo piombo e cadmio. Non ci interessa sapere se siamo a norma di legge, ma se ciò che mangiamo è sano. La grande distribuzione continua a comprare prodotti campani, che superano i loro controlli capillari”. Cosa è emerso dalle analisi? “A noi non interessa quale concentrazione di inquinanti ci sia nel terreno o nell’acqua, ma qual è la loro concentrazione negli alimenti. II prodotti sono sani. L’ecosistema agricolo funziona grazie al sistema suolo – pianta, non beve tutto quello che l’uomo mette nel terreno ed ha una straordinaria autodepurativa. Le piante fanno assorbimenti selettivi e non prendono gli inquinanti, o li depistano in altre zone della pianta, non commestibili”. Le piante hanno questo sistema depurativo, funziona anche per i foraggi? “Lì possono esserci dei problemi di accumulo, ma la filiera del latte e della mozzarella è paradossalmente la più controllata, perciò è sicura”. Fonte