Ambiente e salute

Report: “Bagno personale nell’ufficio alle Poste”. Alfano junior prova a bloccare il servizio. Gabanelli: “Andrà in onda”

By admin

October 17, 2016

17/10/2016 – Il fratello di Angelino Alfano vuole bloccare il servizio di Report su Rai3, in onda questa sera, in cui il giornalista Giorgio Mottola racconta del suo privilegio ottenuto nella direzione “Sud 2”. Domenica 16 ottobre Alessandro Alfano, il parente del ministro dell’Interno ha inviato personalmente una diffida per chiedere che le sue dichiarazioni, “ottenute contro la mia volontà e da una persona che non si è qualificata come giornalista”, non siano trasmesse: “Vi ricordo”, ha aggiunto, “che compito del servizio pubblico nazionale è quello di informare, non creare tesi diffamatorie“. La conduttrice Milena Gabanelli ha replicato: “Le assicuro che andrà in onda e avrà modo di sentire che il collega si è presentato con nome e cognome e qualifica”. Al centro del servizio tv c’è la sua contestata carriera come dirigente delle Poste, ma non solo. Nel pezzo, come racconta Repubblica che ha potuto vederlo in anteprima, si racconta di un bagno chimico cheAlessandro Alfano si è fatto costruire ad hoc nel suo ufficio. Dopo aver valutato tubature e struttura, il dirigente responsabile ha dovuto accontentarsi di un bagno chimico e non in muratura. La richiesta è costata, sempre secondo Report, 5600 euro all’azienda durante i lavori dell’adeguamento della sede del 2016. L’intervista che Alfano si rifiuta venga mandata in onda è stata raccolta davanti al suo ufficio di dirigente responsabile. Il giornalista ha chiesto spiegazioni ad Alfano junior anche in merito alla sua assunzione nel 2013, attualmente al vaglio della Corte dei conti come raccontato dal Fatto Quotidiano. Nella relazione inviata dalla Procura di Roma si spiegano le tappe della sua carriera sulla base degli elementi emersi nell’inchiesta Labirinto che vede indagato l’uomo vicino ad Angelino Alfano Raffaele Pizza (arrestato il 6 luglio scorso). Proprio lui, in una intercettazione del 2015, diceva al collaboratore del ministro Davide Tedesco di aver permesso l’assunzione di Alfano junior grazie ai suoi rapporti con l’ex amministratore di Poste Massimo Sarni: “Lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170mila euro e io gli ho fatto avere 160mila. Tant’è che Sarmi stesso gliel’ha detto ad Angelino: ‘Io ho tolto 10 mila euro d’accordo con Lino’ (Pizza, ndr), per poi evitare. Adesso va dicendo che l’ho fottuto perché non gli ho fatto dare i 170 mila”. Ma non è la sola macchia nella carriera di Alfano: nel 2009 ha ottenuto la laurea triennale in Economia e commercio, ma nel 2011 finisce indagato insieme a trenta studenti con l’accusa di aver pagato un’impiegata della segreteria per far inserire nel database esami mai sostenuti.

La sua posizione verrà poi archiviata. Poi c’è la questione del concorso vinto per diventare segretario generale della Camera di Commercio di Trapani (mettendo nel curriculum una carica in Confindustria mai ricoperta), esito che era stato predetto da un esposto anonimo che lo costringerà alle dimissioni. Fonte: IL FATTO QUOTIDIANO

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