Cronaca

SIGNORAGGIO SECONDARIO: PRIME AMMISSIONI DA BANCHE E GIUSTIZIA TRIBUNALE DI BOLZANO

By andrea fisco

November 02, 2016

SIGNORAGGIO SECONDARIO: PRIME AMMISSIONI DA BANCHE E GIUSTIZIA TRIBUNALE DI BOLZANO

Il 6 settembre di quest’anno è stato un giorno di svolta per l’emersione del signoraggio secondario. Fino all’inizio di questo mese, ogni volta che in qualche causa contro le banche e in difesa dei loro clienti mutuatari si eccepiva che il contratto di mutuo era nullo per violazione di legge poiché gli euro prestati dalla banca erano anch’essi stati creati, dal nulla e con mezzi contabili, dalla banca stessa, in violazione dell’art. 128 del Trattato di Lisbona (che riserva al Sistema Europeo delle Banche Centrali la facoltà di creare euro) e dell’art. 10 del Testo Unico Bancario (che non dispone che le banche possano creare moneta), i vari Giudici non decidevano su di essa; oppure affermavano che era infondata perché le banche prestano il denaro della raccolta (cosa notoriamente non vera, anche perché il “denaro della raccolta” arriva alla banca sotto forma di bonifici e assegni, cioè come denaro creato da qualche altra banca; oppure la respingevano scrivendo che la banca eroga il prestito mettendo a disposizione del cliente la somma non materialmente, ma giuridicamente, ossia come saldo attivo di un conto di disponibilità o mediante assegno circolare o in altro modo equivalente (questa è la tesi consolidata della Corte di Cassazione).

Il 6 settembre 2016 , sollecitata dalla stessa banca contro cui mi opponevo (in una esecuzione immobiliare che stava portando via alla sua famiglia, in un colpo solo, casa e bottega – e finora non vi è riuscita !!!! ) il giudice dell’esecuzione ha finalmente riconosciuto la verità: la banca crea denaro dal nulla .

Ma andiamo con ordine.

Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE ha ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.”

Quanto sopra è stato ultimamente confermato da KPMG, che scrive: “La predominante fonte di moneta nel presente Sistema monetario è il prestito bancario, in cui I depositi sono create nel processo del prestare. La creazione monetaria nel presente sistema monetario, perciò, espande I bilanci delle banche e accresce l’indebitamento di famiglie e imprese.”

Oramai dunque questa realtà, solo i governi continuano a nasconderla, è nota a tutti coloro che si occupano di finanza, e sarebbe ora che fisco e potere giudiziario ne prendessero atto.

Negarla definendola una fantasia, come talora fanno le banche e i giudici, non è più sostenibile. Ecco di cosa siamo Vittime .

Il giudice di quella causa ha dichiarato che questa prassi sia effettiva e legittima, scrivendo, nell’ordinanza 06/07/16: “quanto, invece, alla violazione dell’art 127 (ex art 105) del trattato istitutivo dell’Unione Europea, non si capisce per quale motivo la creazione di moneta attraverso il sistema bancario possa violare tale norma, che nulla dispone in tal senso, come è assolutamente irrilevante il riferimento all’art 10 TUB, che non vieta tale sistema, posto che comunque l’Euro è una moneta non rappresentativa, per cui non è richiesto un controvalore per ogni biglietto stampato come all’era del sistema aureo…”.

INSIEME AL MIO TEAM DI LAVORO ABBIAMO IL SISTEMA PER ESCLUDERE LE BANCHE DAL SISTEMA DI PAGAMENTO E DI GUADAGNI ED A BREVE ESCLUDERO’ LORO DALLA MIA VITA QUOTIDIANA PUR MANTENENDO FEDE AD OGNI IMPEGNO PRESO. Nessuna follia, solo la logica ed il buon senso. Dimostreremo a tutti che le banche sono società private ma non le uniche in grado di scambiare compensi economici.

Stanchi ed arrabbiati con l attuale sistema bancario?

CHIAMATEMI. Un piccolo indizio …..

Art. 41 Cost.: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. “

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