Ambiente e salute

Formigoni ancora indagato. Una tegola sul nuovo partito di Alfano

By admin

December 03, 2013

Discarica trasformata in sito raccolta amianto. L’ex governatore della Regione Lombardia, secondo La Repubblica, è coinvolto nello scandalo dell’impianto di Cappella Cantone. Nel 2011 fu relatore dell documento che avviava il progetto. Dopo pochi mesi venne arrestato per una tangente da 100mila euro l’assessore Nicoli Cristiani. Il Celeste ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento. “Le intercettazioni rivelano fatti gravissimi e molto chiari. Ma posso garantire che quanto era nella mia responsabilità e in quella della giunta è stato eseguito a regola d’arte”. Era il 2 dicembre del 2011 e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commentava l’inchiesta su rifiuti e tangenti che aveva coinvolto l’allora vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani. Il governatore negava un suo diretto interessamento nella vicenda, che riguardava la discarica di Cappella Cantone (Cremona).

Invece, secondo La Repubblica, il senatore ed esponente del Nuovo centro destra, è iscritto nel registro degli indagati proprio per lo scandalo della discarica di Cappella Cantone. Al centro dell’inchiesta del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dei pm Antonio d’Alessio e Paolo Filippini c’è la delibera del 20 aprile 2011 con cui la giunta regionale di formigoniana diede il via libera per trasformare la discarica in sito per la raccolta di scorie di amianto.

Pochi mesi dopo l’approvazione di quella delibera, uno degli uomini più vicini a Formigoni, Franco Nicoli Cristiani, venne arrestato con l’accusa di aver una mazzetta da 100mila euro dal titolare del sito, l’imprenditore bergamasco Pierluigi Locatelli. Secondo i pm fu proprio l’ex governatore a indicare a Locatelli con chi interloquire per la discarica. Dopo l’arresto di Nicoli Cristiani, il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ha proseguito nelle indagini, coinvolgendo nell’inchiesta per corruzione anche gli ex vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo. Secondo gli inquirenti anche loro sarebbero stati avvicinati da Locatelli per ottenere dalla Regione il via libera per l’utilizzo della cava, sborsando 210mila euro di presunte mazzette all’ex presidente della Compagnia delle Opere, Rossano Breno e al suo vice Luigi Brambilla. Il curriculum giudiziario del Celeste, che non è mai stato condannato, però si ingrossa. Salgono a tre le indagini che lo vedono coinvolto. Il presidente della commissione Agricoltura è accusato di corruzione e turbativa d’asta per la vicenda dei fondi della fondazione Maugeri, per cui il 13 dicembre riprenderà l’udienza preliminare ed è indagato anche nell’inchiesta San Raffaele. Il nome dell’ex governatore è venuto fuori anche nel corso del processo a Massimo Guarischi, accusato di aver corrotto gli imprenditori dell’azienda sanitaria Hermex, Giuseppe Lo Presti e i figli Massimiliano e Gianluca. Per i pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, Guarischi avrebbe intascato presunte mazzette dai Lo Presti, girandone una parte a Formigoni con viaggi e vacanze. Fonte