Democrazia diretta

Dopo la corte dei conti sull’incostituzionalità dei rimborsi elettorali anche La Consulta: il Porcellum è incostituzionale

By admin

December 04, 2013

Quindici supremi giudici. Poco più di un’ora di udienza. Quattro avvocati. Il destino politico del paese passa adesso soprattutto da qua, dalla Corte costituzionale e da quello che deciderà sulla legge elettorale che da otto anni e tre turni elettorali “sopprime e viola i diritti costituzionali dei cittadini”, il cosiddetto Porcellum. Il Parlamento ancora una volta ha dimostrato la sua incapacità ad essere sovrano. Ed ecco la sentenza che beppe Grillo aveva anticipato già nel 2005 con una raccolta di 350.000 firme: La Corte Costituzionale boccia il ‘Porcellum’. Illegittimi premio di maggioranza e liste La Consulta: ‘Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali’

Per i giudici sono incostituzionali il premio di maggioranza senza soglia e le liste bloccate Il «Porcellum» è incostituzionale. Lo ha stabilito al termine di una lunga camera di consiglio la Corte Costituzionale, dichiarando illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia sia le liste bloccate, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza. Le motivazioni del pronunciamento «saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici», rendono noto i giudici. «Resta fermo che il Parlamento – scrivono ancora – può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali».

COMITATO RISTRETTO – La bocciatura del Porcellum da parte della Consulta arriva nel giorno in cui, a sorpresa, la commissione Affari costituzionali del Senato istituisce un «comitato ristretto» per l’esame della legge elettorale. Il comitato sarà costituito da un rappresentante di ciascun partito, più i due relatori del testo Doris Lo Moro e Donato Bruno, con diritto di voto, ma potranno assistere ai lavori tutti i membri della commissione. I senatori avranno tempo fino alla fine di gennaio per presentare una proposta alla commissione. Fonte

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