Economia

Inps. Potere acquisto in calo del 10%, una su due pensioni sotto 1000 €, terrore statistico

By admin

December 05, 2013

05/12/2013 – L’Inps alimenta l’odio sociale,e ignora l’analisi del suo presidente: colpa del Governo Monti se i conti sono sballati. Piange per i pensionati sotto i 1000 euro, ma se non hanno versato contributi, il problema non è dell’Inps o degli altri pensionati ma di tutto lo Stato Le famiglie in Italia sono sempre più povere sostiene l’Inps anche se non spiega perché. Secondo l’Inps, tra il 2008 e il 2012 il potere d’acquisto è crollato del 9,4%, e aggiunge che tra il 2011 e il 2012 il calo è stato del 4,9%.ma non spiega perché.

Sono le tasse? sono le stangate del Governo Monti? È l’Imu oppure l’inflazione che erode gli stipendi? Questo non viene chiarito dall’Inps, che sembra essersi messo a fare a fare politica con le notizie sparate via agenzie di stampa e siti internet, contribuendo a alimentare il clima di odio sociale che avvelena l’Italia.

Dietro l’apparente freddezza dei dati l’Inps fa una opera di disinformazione vergognosa, nascondendo due fatto fondamentali. che la crisi dell’Inps coincide con il forzato assorbimento di enti previdenziali in crisi imposto dal Governo Monti e denunciato pochi giorni fa dallo stesso presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua; che il 45% dei pensionati che secondo il comunicato hanno un reddito inferiore ai mille euro non hanno versato contributi adeguati e in alcuni casi non ne hanno proprio versati.

Che poi ci siano migliaia e migliaia di pensionati ex dipendenti pubblici che prendano super pensioni, come si può leggere qui sotto tra qualche riga, è uno scandalo ma la colpa non è loro, ma dei Governi che negli anni hanno calato le braghe davanti alle richieste dei sindacati.

Sono oltre 130mila i dipendenti pubblici tagliati nel 2012: con il blocco dei turn over e i numerosi pensionamenti, il numero totale di dipendenti della pubblica amministrazione è passato da 3,23 milioni a 3,1 milioni per i dati Inps.

La spesa per gli ammortizzatori sociali nel 2012 è aumentata del 19% rispetto al 2011 superando quota 22,7 miliardi, si legge nel bilancio sociale Inps. L’Istituto sottolinea che la spesa principale è quella per la disoccupazione con 13,811 miliardi, oltre due miliardi in più rispetto ai 11,684 miliardi spesi nel 2011.

CROLLO POTERE D’ACQUISTO – Il potere d’acquisto delle famiglie è crollato del 9,4% tra il 2008 e il 2012. Lo si legge nel bilancio sociale Inps presentato oggi secondo il quale solo tra il 2011 e il 2012 il calo è stato del 4,9%. Nel complesso nei quattro anni considerati il reddito disponibile delle famiglie ha perso in media l’1,8% (-2% tra il 2011 e il 2012).

PENSIONATI SOTTO 1000 € – Quasi la metà dei pensionati Inps (il 45,2%) ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro al mese, scrive il bilancio sociale Inps 2012. Su quasi 7,2 milioni di pensionati che non arrivano a 1.000 euro ce ne sono 2,26 milioni (il 14,3% del complesso) che non arriva a 500 euro. Possono invece contare su più di 3.000 euro al mese poco più di 650.000 pensionati.

Il reddito da pensione dei pensionati pubblici nel 2012 era in media di 1.948 euro al mese, superiore di oltre 700 euro rispetto ai 1.223 euro medi portati a casa da coloro che hanno lavorato come dipendenti nel settore privato. Lo si legge nel Bilancio sociale Inps con riferimento ai beneficiari di una sola pensione. La differenza dipende anche dal numero di anni lavorati e si amplia tra le donne con 826 euro medi di pensione per le donne del fondo lavoratori dipendenti e i 1.613 di quelle del settore pubblico. Per artigiani e commercianti il reddito da pensione si ferma in media sotto i 1.000 euro.

TAGLI AI DIPENDENTI STATALI – Emorragia di dipendenti pubblici nel 2012. Nell’anno, secondo quanto emerge dal bilancio sociale Inps, i lavoratori pubblici sono diminuiti, a causa del blocco del turnover e dei numerosi pensionamenti di 130.000 unità (-4%) passando da 3,23 milioni a 3,1 milioni. Nel 2012 le entrate contributive ex Inpdap sono calate di 4,78 miliardi (-8,2%).

I contribuenti del fondo pubblici statali sono diminuiti di 107.012 unità (da 1.780.000 a 1.672.988 con un -6%) mentre quelli del fondo pubblici enti locali sono calati di 25.070 unità (da 1.305.542 a 1.280.472 e un -1,9%). Cresce invece di 1.870 unità il fondo pubblici sanitari e il fondo pubblici ufficiali giudiziari (+721 unità). Le entrate contributive dell’ex Inpdap, si legge nel bilancio sociale Inps, si sono ridotte di 4.781 milioni di euro, dato legato al blocco del turn-over nel pubblico impiego e al rallentamento della dinamica retributiva del settore.

Nel 2012 quasi tutte le categorie di lavoratori mostrano una riduzione della consistenza. I lavoratori dipendenti del settore privato si riducono di 48.888 unità (-0,4%); i lavoratori pubblici di 129.515 unità (-4%); i lavoratori autonomi di 13.817 unità (-0,3%) e i parasubordinati di 22.167 unità (-2%).

Il blocco del turnover ha accentuato nel pubblico la tendenza che c’e’ anche nel privato di diminuzione dei dipendenti con meno di 30 anni (-20,1% nel pubblico, -8,7% nel privato) e di progressivamente invecchiamento dei lavoratori. Le variazioni per classe d’età, infatti, sono negativi fino ai 50 anni con una riduzione media del 9,3%. Si rilevano invece incrementi dell’1,4% per i dipendenti tra i 50 e i 60 anni e del 5,9% per quelli oltre i 60 anni.

SPESA AMMORTIZZATORI SOCIALI -L’Inps sottolinea che i 22,7 miliardi (+3,6 miliardi sul 2011) si sono suddivisi in 12,6 miliardi di prestazioni e 10,1 di contributi figurativi. La parte principale ha riguardato la disoccupazione (13,8 miliardi con un +18,2%), mentre per la cassa integrazione sono stati spesi 6,138 miliardi (oltre un miliardo di spesa in più con un +21,8%) e 2,824 miliardi per la mobilità (+17,3%).

Il peso maggiore degli ammortizzatori è a carico dello Stato con 14,237 miliardi a fronte dei 8,536 miliardi di contributi da imprese e lavoratori. Il finanziamento della cassa integrazione è stato coperto dallo Stato per il 37,8%, quello della disoccupazione per il 70,1% e quello per la mobilità per il 79%. Fonte