Ambiente e salute

Migranti & ONG, in poche ore, affare di 5 milioni. Ecco l’intervista a Zuccaro (integrale)

By admin

April 29, 2017

29/0472017 – Secondo Carmelo Zuccaro, nell’intervista rilasciata ad Agorà, che quì riproduciamo testualmente, vi sarebbero organizzazioni non governative che battono bandiere di stati che non hanno mai collaborato con le autorità giudiziarie. Questo probabilmente per nascondere il luogo e le modalità di acquisto dei natanti che secondo quanto accertato nell’inchiesta della procura catanese si fanno trovare a ridosso delle spiagge libiche per prelevare il carico umano messo sulle carrette dai trafficanti previo pagamento da parte degli immigrati di un ticket molto caro.

La circostanza delle navi di alcune Ong che fanno sistematicamente la spola tra la Libia e l’Italia ha raccolto prove il blogger Luca Donadel, che attraverso il servizio satellitare di marinetraffic.com è riuscito a tracciare le rotte di alcune imbarcazioni di organizzazioni umanitarie. Nel video si nota che i tracciati sono compatibili con quelle oggetto delle dichiarazioni del procuratore di Catania. Le navi, cioè fanno la spola con la Libia.

Intanto, l’intervista del magistrato ha sollevato numerose polemiche e il caso sta approdando al Csm. Attacchi tesi a “intimidire”, spiegano all’unisono le opposizioni politiche in parlamento, tra cui Lega, Forza Italia e M5S. L’accusa di Pd, e altri ambienti politici, comprese molte associazioni che gravitano attorno al mondo dell’accoglienza, affermano che il procuratore ha prove che non possono essere utilizzate in un processo. I grillini, già pesantemente intervenuti sulla questione nei giorni scorsi, oggi fanno quadrato attorno a Carmelo Zuccaro. L’ipotesi, afferma Luigi Di Maio, è quella di una modifica legislativa per consentire alla procura di Catania di utilizzare appieno prove che svelano il rapporto perverso tra alcune Ong e i trafficanti di esseri umani.

ECCO LA DICHIARAZIONE INTEGRALE (E TESTUALE) DEL PROCURATORE CARMELO ZUCCARO AD AGORA’: Dottor Zuccaro: “Il modo in cui viene attuato il salvataggio in mare non fa diminuire il numero dei morti. Se un natante dell’Ong si porta a ridosso delle spiagge libiche non esiste, in quel momento, quella situazione di pericolo che giustifica l’intervento. Sei dalla Libia partono delle telefonate che dicono loro: “Possiamo mettere in mare queste imbarcazioni anche se c’è il mare agitato?” e da parte loro si risponde: “Fai tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso, lo potete fare”, lì la convenzione di Amburgo non è assolutamente applicabile”.

“Ora è chiaro che bisogna distinguere tra Ong e Ong, quelle che operano da tanto tempo su tutti gli scenari internazionali facendo un veramente un gran bel lavoro; parlo di Medici senza Frontiere, di Save the Children soprattutto, che sono organizzazioni che hanno certamente scopi umanitari”.

“A mio avviso alcune ONG, potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto il traffico della droga. Si moltiplici 8.500 per 600 euro circa che è costo di ogni viaggio e si hanno delle cifre che sono abbastanza significative”, (5.100.000 euro, ndr).

“8.500 in tre giorni in 3-4 giorni; potrebbe anche essere, forse la cosa potrebbe essere anche più inquietante, che si perseguono da parte di alcune di queste (Ong) finalità diverse di destabilizzazione, per esempio, della economia italiana”.

“Chi volesse per esempio speculare su una situazione di debolezza economica dell’Italia, che non c’è dubbio viene incrementata da un afflusso di migranti incontrollato, senza dubbio potrebbe avere dei vantaggi. Adesso faccio delle ipotesi e ne parlo: dovrei in teoria prima fare degli accertamenti…”.

Il procuratore viene interrotto dall’intervistatore che osserva: “Così però rischia di creare dei corto circuiti politici, cioè si sono creati degli allarmismi senza prove di questi illeciti di cui lei parla…”.

Dottor Zuccaro: “Se l’informazione è corretta, come fanno tutti i giornalisti seri, questo corto circuito non si può creare salvo che per effetto di persone che vogliono creare confusione, perché se io dico chiaramente che ho delle ipotesi di lavoro; se dico chiaramente che non tutte le ONG lavorano correttamente è ovvio che io non creò il corto circuito mediatico. Il corto circuito mediatico si crea se le distinzioni non vengono fatte, se i distinguo saltano.”

“La finalità della mia indagine è proprio quella di cercare di capire chi sono i veri finanziatori di questioni di queste Ong. Quanto avremmo scoperto chi sono questi i finanziatori probabilmente avremo una risposta alla vostra domanda quali sono le loro finalità”.

“MOAS (Migrant Offshore Aid Station, ndr) è quella che ha costi di gestione più elevati che abbiamo calcolato, facendo un conto approssimativo, in circa 400.000 euro al mese. Aveva due droni ad alta tecnologia che gli venivano forniti da una società austriaca. Adesso questi droni sono stati rimpiazzati da un piccolo aereo di ricognizione che ovviamente ha delle capacità di manovra molto più elevate”.

“Sapere chi sono i finanziatori di Moas, per fare un nome, cioè di quella che ha i costi di gestione più elevati, è esattamente la domanda che io mi faccio e per la quale ho bisogno di uno sforzo investigativo fortissimo per poter avere delle risposte. Alcune fonti, diciamo così, di Frontex, me lo confermano, è che nel consiglio di amministrazione o comunque come consulente di una società, vi sono delle persone che per esempio fabbricano coltelli da guerra”.

“Io non riesco a ravvisare in queste persone il profilo di un benefattore o di un filantropo”. Queste elementi “mi inducono a ritenere che la pista che sto seguendo e una pista esatta, corretta, cioè non è una pista fantasiosa. Navi che battono bandiera di paesi che non collaborano tradizionalmente con le autorità giudiziarie. Perché battono queste bandiere? Perché vogliono coprire come sono stati acquistati e in che modo sono stati acquistati questi natanti? Questa è la domanda corretta che ci dobbiamo porre. Il punto è questo: che quando loro chiamano sicuramente la loro posizione e quella effettiva, e questo lo si può controllare, ma quando sono intervenute realmente? E quando sono intervenute il loro trasponder era attaccato o non era attaccato?”, dice in conclusione dell’intervista Carmelo Zuccaro.- FONTE

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