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NEWS. INCHIESTA CONSIP. INDAGATO CHI STAVA INDAGANDO: IL VICE COMANDANTE DEL NOE INDAGATO PER DEPISTAGGIO

By admin

June 08, 2017

08/0672017 – La Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati per depistaggio (reato introdotto nell’estate di un anno fa con 8 anni di reclusione previsti come pena massima) il colonnello Alessandro Sessa, vicecomandante del Noe nell’ambito dell’inchiesta sul caso Consip. Sessa, convocato dal pm Mario Palazzi e dal procuratore aggiunto Paolo Ielo per essere interrogato oggi pomeriggio, era già stato sentito a piazzale Clodio circa un mese fa come persona informata sui fatti in merito all’operato di Giampaolo Scafarto, il capitano del nucleo al quale sono addebitati due episodi di falso nell’informativa consegnata ai pm romani, e alla fuga di notizie che ha riguardato l’indagine e chiama in causa l’attuale ministro dello Sport Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette e quello della Toscana, Emanuele Saltalamacchia. I pm capitolini ritengono che Sessa abbia riferito il falso su una circostanza allo scopo di ostacolare o sviare l’inchiesta. Sessa nel maggio scorso era stato stato sentito come testimone dai magistrati capitolini sia sull’operato del capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto, sia in generale sulla fuga di notizie. La sua iscrizione potrebbe essere proprio legata alla vicenda dei falsi in una informativa contestati a Scafarto. All’atto istruttorio è presente anche il procuratore capo Giuseppe Pignatone. Sessa è assistito dall’avvocato Luca Petrucci.

Sulla questione Matteo Renzi ha commentato: “Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All’improvviso scopri che nella vicenda Consip c’è un’indagine per depistaggio, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? tutti zitti adesso?”.

Intanto il capitano dei carabinieri del Noe Gian Paolo Scafarto, indagato dalla procura di Roma per falso nell’ambito dell’inchiesta Consip, è arrivato a piazzale Clodio per essere interrogato, ed è la seconda volta, dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi.

Scafarto è accusato di avere, in un’informativa alla procura, accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti su Consip e di aver attribuito ad Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino la frase intercettata: “…Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato”. Il capitano del Noe, difeso dall’avvocato Giovanni Annunziata, viene sentito per un approfondimento di alcuni aspetti già affrontati nel primo faccia a faccia del 10 maggio scorso.

È fissato al prossimo 19 ottobre il processo per l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo e l’ex dirigente Consip Marco Gasparri, accusati di corruzione dalla procura di Roma nell’ambito della maxinchiesta sugli appalti della centrale acquisti della pubblica amministrazione. Il gip Gaspare Sturzo ha recepito la richiesta di rito immediato presentata dalla Procura fissando il processo ad ottobre.

Romeo, tuttora detenuto a Regina Coeli, e Gasparri, che ha ammesso di aver ricevuto 100 mila euro in tre anni dall’imprenditore in cambio di notizie relative agli appalti Consip, rischiano una condanna da sei ad dieci anni di reclusione. Non è escluso che i difensori dell’imprenditore napoletano presentino istanza con la quale chiedere di anticipare la prima data del processo. – fonte

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