Ambiente e salute

Angelino Alfano e il ritorno con Silvio Berlusconi, qualcosa c’è

By admin

July 21, 2017

21/07/2017 – Angelino Alfano, ministro degli Esteri, ha brigato con successo per bloccare lo ius soli, la legge che precede di conferire la cittadinanza italiana a chiunque nasca nel nostro Paese. Ha compiuto quindi un’opera buona, meritevole di applausi. E noi gli battiamo le mani. Non perché in linea di principio siamo ostili alla norma in questione, figuriamoci. Ma non è questo il momento di concedere la patente tricolore a tutti coloro che ci invadono. Meglio soprassedere. Rinviare a tempi migliori, cioè a quando i neri avranno cessato di invaderci al ritmo di 3.000 individui al giorno. Per cui consideriamo il responsabile della Farnesina un eroe da issare su un piedistallo. Il suo gesto ostativo è stato apprezzato anche da Berlusconi e probabilmente anche da Salvini che pure detestava Angelino per ovvi motivi ideologici.

Insomma Alfano col suo gesto contrario allo ius soli ha guadagnato punti agli occhi della gente di centrodestra, e non è escluso che il Cavaliere abbia intenzione di riportarlo nella casa ospitale di Forza Italia, da cui il ministro fuggì alcuni anni fa per dare una mano prima a Letta, poi a Renzi. Scelte queste che lo hanno reso antipatico ai berluscones fedeli al capo, ma non definitivamente. Infatti Libero ieri ha pubblicato un articolo titolato così: «Alfano ritrova il quid e torna da Berlusconi».

La notizia ovviamente è stata smentita da Arcore per motivi di opportunità, ma siamo certi che essa sia fondata. Nel senso che Silvio sta davvero pensando di riprendersi il figliol prodigo, anche se non lo confessa apertamente per non irritare la truppa ansiosa di essere ricandidata per la prossima legislatura. L’indennità parlamentare infatti sta a cuore a una massa di azzurri, tutti timorosi che la concorrenza di Angelino possa danneggiarli. Più chiari di così non potremmo essere. Forza Italia respinge colui che ritiene un fedifrago perché difende i posti disponibili in Senato e alla Camera. Non per altro. Ma il giovin politico siciliano non è affatto sgradito all’ex premier che lo elesse a proprio delfino e lo promosse a segretario del partito. Il rientro alla casa madre del fuggitivo non è pertanto una ipotesi stravagante. Si realizzerà? Secondo noi sì, anche perché possediamo informazioni di prima mano. Poi chi vivrà vedrà. A suffragio della nostra previsione, aggiungiamo che ieri Enrico Costa, ministro alfaniano, si è dimesso dal governo perché ne ha piena l’anima di stare con Gentiloni. Che significa? Anche Costa, ex azzurro, smania dal desiderio di fare marcia indietro per accucciarsi ai piedi del dottore presidente. Queste sono le notizie. Le interpretazioni delle quali spettano al lettore. Noi una idea in merito l’abbiamo ed è quella descritta. di Vittorio Feltri

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