Da Il Fatto Quotidiano del 14/12/2013. I compagnucci della parrocchietta dell’Unità scrivono che avrei un “padrone di riferimento”, cioè Beppe Grillo. Naturalmente ne risponderanno in tribunale. Avendo un padrone, il Partito democratico, che li costringe a cambiare linea a ogni giravolta e a ogni cambio di segretario (mai con Berlusconi, con Berlusconi; mai con Grillo, forse con Grillo, abbasso Grillo; viva la Costituzione, abbasso la Costituzione; abbasso Alfano, viva Alfano; viva Bersani e abbasso Renzi, viva Renzi: il tutto nel breve volgere di un anno), non riescono a immaginare un giornale e dei giornalisti senza padroni. E, non avendo lettori, non riescono neppure a concepire un giornale che si regge solo sui suoi lettori e non sui milioni dei fondi pubblici.
Un anonimo e sgrammaticato corsivista del giornale fondato da Gramsci e affondato da Sardo & Landò aggiunge che aveva ragione l’Unità quando, a marzo, uscì con la falsa notizia di un misterioso “Patto Grillo-Berlusconi per fermare il cambiamento” e noi la criticammo: la prova sarebbe nel fatto che ora Forza Italia e i 5Stelle attaccano Napolitano e “marciano uniti al fianco dei forconi”. Naturalmente la notizia di marzo era falsa, tant’è che l’unico patto visto in quei mesi per bloccare il cambiamento è quello Pd-Berlusconi-Napolitano. Ed è falsa anche oggi, visto che molto semplicemente M5S e FI stanno entrambi all’opposizione e FI critica Napolitano per non aver (ancora) concesso la grazia a B., mentre i rilievi dei 5Stelle al Colle sono tutt’altri. Senza contare che in commissione Giustizia è sbocciato il patto Pd-Berlusconi per “riformare” la custodia cautelare. Ma tutto questo l’Unità non lo scrive. Noi, non avendo padroni, possiamo permetterci di criticare ed elogiare chi ci pare e di dare tutte le notizie. I giornalisti-camerieri di partito, poveretti, non possono.