Abruzzo

ISCHIA: ECCO PERCHE’ UN TERREMOTO 1000 VOLTE MENO FORTE DI QUELLO DI AMATRICE HA CAUSATO VITTIME E CROLLI

By admin

August 23, 2017

23/08/2017 – Ischia, un’Isola che, durante l’estate, aumenta di oltre 100 volte i suoi abitanti abituali, meta turistica da tutto il mondo per le sue bellezze naturali e per le caratteristiche costruzioni in pietra. Ma in questo articolo non vogliamo parlare di questo, ma di come sia possibile, nel 2017, in un periodo in cui l’Italia ha il chiasso mediatico derivato dai terremoti del centro Italia, che non ci si renda conto che si debba fare prevenzione e che si abbia il dovere di intervenire sulle costruzioni non antisismiche.

Nella serata di ieri, tutta la rete, non si capacitava sul come mai, una scossa di Ml 3.6 (primo dato da INGV) con ipocentro a 10 km, avesse causato tutti questi danni, salvo poi “darsi pace” quando INGV ha fornito la Magnitudo definitiva, di Md 4.0 con ipocentro alla profondità di 5 km, ed epicentro in mare a nord dell’isola

Forse, per far capire come stanno le cose, bisognerebbe chiedere agli abitanti del “cratere” del centro Italia, cosa significhi avvertire una scossa di M 4.0 sopra l’epicentro, e come quella scossa non faccia danni, se le abitazioni sono costruite in maniera antisismica.

Purtroppo a Ischia, in questo periodo, i turisti sono migliaia e, pur di guadagnare qualcosa, si affitta ogni tipo di situazione possa essere affittata, fregandosene altamente del monito e dell’insegnamento che venne dato il 28 luglio del 1883 dal devastante terremoto che colpì l’isola, in particolar modo (come in questo caso), la località di Casamicciola ( da lì il detto napoletano ” ha fatto una Casamicciola”) causando in tutto 2333 morti e 706 feriti, con 625 villeggianti e 51 stranieri (terremoto a cui si riferiscono le foto d’epoca in questo articolo).

Poi, quando si va a leggere, nella relazione Mare Monstrum del 2016 di Legambiente, che la stessa organizzazione definisce l’abusivismo edilizio ad Ischia «caso esemplare di sfregio alle coste del nostro paese», rimarcando ancora una volta quanto sia stato barbarizzato il territorio dell’isola a partire dalla metà degli anni ’90, ti vengono tante domande e tanti sospetti. Quando poi ti rendi conto che, anche recentemente in Campania, sono state condonate oltre 70000 abitazioni, allora capisci ancora di più che la “colpa” dei crolli, non è del terremoto, quando si parla non di abitazioni molto antiche, ma la mano dell’uomo è quella che mostra il suo lato insanguinato e sporco, dettato dal profitto e dalla gestione truffaldina di certe politiche locali. Qui non si parla di sole costruzioni private, ma anche di caserme abusive, come avvenuto a Casamicciola, oppure di strutture costruite in una sola notte, tanto per rendere l’idea.

Le lesioni dell’ospedale, con crepe preoccupanti nei muri, la dicono lunga su come siano state costruite le strutture, anche pubbliche, nonostante la storicità sismica della zona che è ben nota a chi ci abita, non solo agli studiosi e ricercatori

E facciamo bene attenzione, non puntiamo il dito su Ischia, con la favoletta della situazione Napoletana, mondando il resto d’Italia come qualcosa di sicuro e a posto dal punto di vista antisismico. Facendo alcuni esempi, potremmo citare Rimini, con due M 5.8 nel 1916, Avezzano, con un M 7.0 nel 1915 oppure il Gargano, con un passato di terremoti devastanti e tsunami. Queste zone sarebbero in grado di affrontare, a livello strutturale, un sisma di questa potenza ai giorni nostri? I palazzi di Roma, per esempio, Roma Est, resisterebbero all’arrivo delle onde sismiche di un evento di M 7.0 a quella distanza?

Purtroppo, nell’era della rete, tra magnitudo abbassate e santoni farlocchi, questo lato viene sempre di più occultato (perchè fa comodo) da chi vuole soltanto fare proselitismo, fatto che allontana sempre dalla verità che è molto più chiara di quanto si immagini: si specula sulla sicurezza degli edifici, perchè questa costa, fregandosene altamente di chi poi ci andrà ad abitare o a passare le vacanze, in nome del Dio denaro, che è quello che porta avanti. di Michele Cavallucci Vice Direttore Osservatorio Meteo-Sismico di Perugia

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