Ambiente e salute

Festa dell’Unità a Modena: Poletti parla alle sedie vuote, sala vuota

By admin

August 28, 2017

28/08/2017 – Festa dell’Unità a Modena. Poletti parla alle sedie vuote. Patetica Festa de L’unità di Modena, con il ministro Poletti. Pochissime le persone a seguire il dibattito politico. Si parla di ripresa economica e nuove opportunità di lavoro, ma la gente non crede piu’ al Pd e la sala è quasi deserta. Si è tenuta in questi giorni la Festa provinciale de l’Unità di Modena, in corso di svolgimento nell’area di Ponte Alto. È intervenuto anche il ministro Poletti nella serata di venerdì.Ma come si può vedere dai video, erano pochissime le persone ad ascoltare il dibattito politico. La sala è quasi deserta.

A sorpresa Verasani, direttore Legacoop Estense, sottoscrive le parole di Poletti sul calcetto: ‘Sviluppare una rete di relazioni conta di più che inviare centinaia di curriculum’

‘In questo post diverse persone non perdono l’occasione per insultare. Spero per loro che abbiano già un buon lavoro. Se facessi ancora il selezionatore non assumerei mai chi insulta. Ed i selezionatori usano molto FB’. A parlare in questi termini commentando un nostro articolo sulle frasi del ministro Poletti è il direttore di Legacoop Estense (il colosso nato dalla fusione tra Legacoop Ferrara e Modena) Gianluca Verasani. Il modenese Verasani interviene infatti per difendere e sottoscrivere le parole del ministro Poletti (ex presidente Legacoop nazionale) sul tema lavoro. ‘Credo che il ministro Poletti possa difendersi tranquillamente da solo. Per quello che mi riguarda lo conosco da 25 anni ed ho sempre apprezzato la sua franchezza. E’ ovvio che parlare da ministro non è come esprimersi da presidente Legacoop – afferma Verasani -. Si può fare ironia sulle cose che ha detto, come quella del calcetto, ma la realtà è che sviluppare una rete di relazioni conta di più che inviare centinaia di CV che arriveranno assieme ad altre centinaia di CV. Lo dico da ex direttore del personale (per 13 anni). Sul voto di laurea aggiungo forse un concetto che potrebbe completare la frase: meglio finire in corso con 97 che dopo 10 anni con 110. Non l’ho detto io, ma una persona che ha assunto centinaia di ingegneri ed architetti. E così via’. FONTE

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