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Corea del Nord, sesto test atomico di Kim Jong-un: due terremoti artificiali, il più potente di magnitudo 6.3. Seul in allerta

By admin

September 03, 2017

03/09/2017 – Non sono bastate le minacce Usa, le sanzioni Usa e la mutata posizione della Cina. Né l’avvertimento che sa di presagio, di solo di due giorni, fa di Vladimir Putin: “Siamo sull’orlo di un conflitto di vasta scala“. La Corea del Nord ha eseguito l’ennesimo test nucleare: il sesto che ha generato un terremoto di magnitudo 6.3. Seul e Tokyo, che stanno rispondendo alle sfide continue di Kim Jong-un con una corsa agli armamenti, hanno confermato. Il test nucleare è il primo durante la presidenza di Donald Trump, che si è insediato alla Casa Bianca a gennaio, mentre la precedente detonazione risale a 9 settembre 2016. Il sisma di magnitudo 6.3, seguito da un altro di magnitudo 4.6, è stato confermato anche dal China Earthquake Network Center secondo cui l’ipocentro è stato misurato a “zero chilometri”, a conferma della natura artificiale dell’onda sismica.

Nei giorni scorsi l’agenzia Kcna aveva diffuso la notizia della messa a punto con ”successo” di un’arma nucleare ”più avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata. Una provocazione che arrivava a pochi giorni dopo l’ennesimo lancio balistico di Pyongyang, con un missile che ha sorvolato il Giappone. Nel gennaio 2016 la Corea del Nord aveva dichiarato di aver testato con successo una bomba a idrogeno nel suo quarto test nucleare, ma la notizia era stata accolta con scetticismo dagli esperti. Alla luce dell’intensificarsi dei lanci missilistici e dei progressi effettuati, per, l’annuncio della Kcna agita la comunità mondiale. Anche la Cina avrebbe fatto sorvolare i sui jet al confine nordcoreano.

Tre giorni fa bombardieri e aerei da caccia statunitensi si erano esercitati nei cieli della Corea del Sud insieme a jet militari sudcoreani. Una simulazione di attacchi che fa parte delle annuali manovre militari tra Washington e Seul. La Corea del Nord, attraverso le parole di un portavoce del ministero degli Esteri pubblicate dall’agenzia locale Knca, aveva condannato “con decisione” le critiche del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardo al lancio del missile Hwasong-12 avvenuto il 29 agosto. Secondo Pyongyang la reazione dell’organismo internazionale “sfacciatamente” non tiene conto del “diritto all’autodifesa di uno Stato sovrano“. Poi il ministero degli Esteri nordcoreano aveva puntato il dito in particolare contro gli Usa osservando che il missileera solo “un assaggio” di quello che potrebbe accadere. E aveva fatto un chiaro riferimento all’isola di Guam, dove le forze armate statunitensi hanno una loro base militare importante per il controllo strategico dell’Oceano Pacifico, definita da Pyongyang “la base di prima linea per l’invasione” americana. Dal 2013 è installato sull’isola il sistema di difesa missilistico THAAD (Terminal High Altitude Area Defence). – FONTE

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