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Renzi contro Di Maio, il retroscena: così Floris e Mentana hanno fregato Vespa e la Rai

By admin

November 05, 2017

05/11/2017 – Sono bastati pochi minuti a Urbano Cairo per stravincere il braccio televisivo contro la Rai. Il faccia a faccia tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio si farà su La7, a DiMartedì a casa di Giovanni Floris, e non da Bruno Vespa o da Bianca Berlinguer perché subito dopo i tweet incrociati dei leader di Pd e Movimento 5 Stelle sono stati proprio i vertici del terzo polo televisivo (in chiaro) a muoversi più agilmente e con maggior determinazione.

Certo, già Di Maio aveva indicato di fatto in Floris la sede preferita per lo scontro. In qualche modo, l’accusa di Vespa (“Era già stato deciso tutto prima”) ha un fondo di verità.

Ma l’altra parte della ricostruzione, come riporta il Corriere della Sera, dimostra come la piccola La7 in questo caso sia stata molto più competitiva e sul pezzo del pachidermico servizio pubblico. Dopo i tweet di Di Maio e Renzi sono arrivati nel giro di pochi secondi le “offerte” di Floris, del direttore del TgLa7 Enrico Mentana e del direttore della rete Andrea Salerno che hanno contattato gli staff dei due politici.

Vespa e la Berlinguer hanno fatto lo stesso, ma in Rai hanno fatto un errore drammatico: i sei consiglieri d’amministrazione, sottolinea il Corsera, hanno scritto una lettera al presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico (grillino), dando in pasto una questione mediatica al mondo della politica, con veti incrociati, mugugni, proteste incrociate. E tempo perso, tanto. E così di fronte alla avances senza indugi di Floris e Mentana, i due contendi hanno scelto La7. Ora però rischia di venire il peggio per la Rai, che sembra aver perso il pallino. I 5 Stelle contestano la presunta faziosità di Vespa, il cui Porta a porta è però il talk più visto di viale Mazzini. Fuori Bruno, è difficile trovar palcoscenici adatti a confronti di primo piano. E all’orizzonte c’è la nuova Sky Tg24 milanese che sembra pronta a organizzare “match” tra Pd, 5 Stelle e centrodestra. E l’impressione è che la Rai sarà condannata a restare a guardare i rivali guadagnare ascolti, titoli sui giornali e pubblicità. FONTE

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