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ADDIO BERLUSCONI E’ TUTTO FINITO GUARDATE COSA E’ SUCCESSO E CONDIVIDETE OVUNQUE, TUTTA ITALIA DEVE SAPERE…

By admin

November 09, 2017

09/11/2017 – La speranza di rivedere Silvio Berlusconi “riabilitato” dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo si fa sempre più fioca. I tempi previsti per una sentenza, per quanto rapida, non saranno inferiori a un anno. Insomma, niente da fare per le elezioni di marzo 2018, visto che la prima udienza è fissata al 22 novembre 2017. I 12 mesi, riporta Repubblica, sarebbero indispensabili in virtù della procedura rigida seguita dal tribunale di Strasburgo.

A partire dall’udienza, stringatissima, nella quale potranno parlare un relatore e un contro relatore in tempi definiti e uguali, una volta concluso lo spazio a disposizione, il microfono si spegne. Dopo le relazioni, i giudici si consultano, ipotizzando una prima decisione, solitamente segretissima. Scritta una prima bozza, c’è una valutazione collegiale per arrivare poi alla sentenza definitiva. Questa però deve essere tradotta nelle 47 lingue dei Paesi Ue. Segue poi un nuovo incontro, potenzialmente pubblico, con tutti i giudici e infine la sentenza, più o meno 12 mesi dall’udienza.

L’unico modo che c’è per ottenere prima la sentenza, anche in forma sintetica, è dimostrare che dalla decisione dei giudici può dipendere il destino della persona che ha fatto ricorso. Di certo un ritardo rispetto alla data delle elezioni impedirebbe a Berlusconi di candidarsi e di fatto di far parte del prossimo governo. Ma il collegio difensivo composto da Niccolò Ghedini e Franco Coppi, oltre ad Andrea Saccucci, vogliono evitare pressioni eccessive sulla Corte. La strategia prevede di contestare la stessa legge Severino, che aggiunge una sanzione penale più dura, cioè sei anni di incandidabilità, oltre all’interdizione dai pubblici uffici di due anni. Quella norma non poteva essere applicata retroattivamente, proprio perché più sfavorevole. In passato, con motivazioni simili, si erano rivolti alla Corte il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, entrambi con pochissima fortuna. Non un bel segnale per il Cav. Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook