Ambiente e salute

Pensioni, nuovo meccanismo: cosa cambia per lavori gravosi

By admin

November 13, 2017

13/11/2017 – Si tratta (ancora) sui lavori gravosi. E soprattutto si tratta sull’esenzione dallo scatto a 67 anni nell’età di pensionamento che entrerà in vigore nel 2019. Adesso il governo avrebbe aperto alle modifiche dei requisiti. “Gli anni di contribuzione necessari per poter accedere al beneficio – è il nuovo piano dell’esecutivo – scendono da 36 anni a 30 mentre gli anni per i quali i lavoratori dovranno dimostrare di aver esercitato una attività gravosa passano a sette su dieci rispetto ai sei su sette inizialmente previsti”.

L’accordo non c’è ancora. Il governo starebbe trattando con i sindacati per far digerire l’ennesimo innalzamento dell’età pensionistica. Il nuovo piano è stato presentato, questa mattina, al tavolo tecnico a cui sedevano i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil.

Le categorie di lavori gravosi esentati dal ritocco dell’età pensionabile restano quindicia quelle individuate per l’accesso all’Ape social, operai dell’industria estrattiva, conduttori di gru, macchine di perforazione, conciatori, macchinisti ferroviari, camionisti, professori di scuola pre-primaria, facchini, addetti alla pulizia, ostetriche ospedaliere e assistenti per non autosufficienti si aggiungono gli agricoltori, i siderurgici di secondo fuoco, i marittimi e i pescatori. Come viene confermato l’avvio di un nuovo meccanismo di calcolo dell’impatto delle aspettative di vita sull’età pensionabile dal 2021. La partita è ancora aperta. L’esecutivo sembra disponibile a modificare il meccanismo di calcolo per stabilire quanto la speranza di vita allungherà negli anni il pensionamento dei lavoratori. Non solo. Ha anche aperto alla possibilità di calcolare, a partire dal 2021, la speranza di vita “come media del biennio da confrontare con quella del biennio precedente che dunque potrà tenere conto anche dell’eventualità di un calo nelle aspettative di vita anche se in questo caso il nuovo adeguamento all’età pensionabile si ‘scaricherebbe’ sul biennio successivo, cioè quattro anni dopo la rilevazione”. In questo modo, poi, l’età di pensionamento non dovrebbe scendere, “semmai si bloccherebbe sull’età prevista dall’ultimo aggiornamento”. Al momento il governo Gentiloni non ha ancora fornito alcuna stima sui costi. FONTE Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook