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Logiche RAI: Paolo Borsellino mandato in onda di notte. Ai mafiosi la prima serata

By admin

November 27, 2017

Fabio Fazio autore del comizio dell’uomo che finanziava la mafia di Riina e Provenzano, sulla rete pubblica nazionale fra l’indifferenza generale dei dirigenti RAI. La mafia continua a prendere la scena sul servizio pubblico: Salvo Riina, i Casamonica e l’immancabile Silvio Berlusconi

Quel che ruota intorno al cavaliere ha dell’assurdo, soprattutto quest’aria di legittimità in cui s’avvolge e l’avvolgono invitandolo ovunque; com’è possibile che il Paese di Falcone e Borsellino non comprenda la gravità di questa onnipresenza mafiosa?

Dopo la morte di Riina, abbiamo voluto ricordare, a scanso di ripugnante ipocrisia, che questo Paese è stato governato da due Presidenti del Consiglio che con Riina, secondo sentenze emesse nelle Procure non nella fantasia di chi scrive, hanno stretto e mantenuto rapporti. Uno è Giulio Andreotti e l’altro è Silvio Berlusconi.

Stato di cose fortemente indicativo del livello di corruzione che attraversa il Paese da nord a sud. Altro elemento che spalanca le porte a un modello di società privo di etica e di onore, è proprio quello tenuto da Fazio nella pseudo intervista – un monologo – in cui un uomo condannato in via definitiva per frode fiscale e falso in bilancio, corruzione e appropriazione indebita, prescritto su infiniti procedimenti e con altri depenalizzati ad personam, può essere considerato un “soggetto politico”che conta e si esprime.

Immancabile rabbia per questo e per altri fatti che tornano alla mente; la censura che subì l’ultima intervista di Paolo Borsellino ad esempio, trasmessa notte tempo il 19 settembre del 2000 su RaiNews24 ( ben 8 anni dopo dalla sua morte). Tutti i direttori dei tg e di programmi di approfondimento Rai, hanno rifiutato di intestarsi la messa in onda del video proprio perchè accennava ai rapporti di Berlusconi con la mafia siciliana. Mandarlo in onda di notte, ha ovviamente comportato lo scarso pubblico che ebbe.Vergogna RAI che poi non si risparmia in seratone di commemorazione.

L’eroe, l’onesto barbaramente assassinato, mandato in onda di notte come i ladri e il mafioso in prima serata con tanto di tappeto rosso rappresentato dal conduttore prostrato e rimesso. L’abitudine a questi fatti ci ha distrutto moralmente, un decadimento cui ha fatto seguito l’arroganza della classe dirigente forte dell’impunità che l’opinione pubblica contribuisce ad alimentare.

Fazio un tempo ospitava i comizi di Cetto Laqualunque , di gran lunga più edificanti di quello mandato in onda ieri sera. Silvio Berlusconi, che pure ha ispirato il celebre personaggio interpretato da Antonio Albanese, rappresenta la gabbia dalla quale la nostra società non riesce a uscire, quella che Laqualunque ritiene essere ormai un modello consolidato fondato sulla totale assenza di valori legalitari. Tutti devoti al profitto e se illecito, poco conta.

Berlusconi racconta l’Italia del futuro governo che vuole presiedere e il pusillanime conduttore ascolta estasiato; dice di avere già un programma e per quello, cito nuovamente Laqualunque in quanto, pressocchè identico: “Cari amici elettori, e sdraiabilmente amiche elettrici, mi è stato chiesto, se vengo eletto, cosa intendo fare per i poveri e i bisognosi: ‘na beata minchia! È ora di finirla: ‘sta cosa dei bisognosi è una mania! Poi sono bisognoso anche io di voti, affettivamente mi servono più dell’ossigeno: qui siamo in guerra, e io non faccio prigionieri. Tu mi voti, ti trovo un lavoro e ti sistemo. Tu non mi voti, ‘n tu culu a te e tutta ‘a famigghia! Applauso!”.

Il livello, nonostante i tentativi di edulcorare l’individuo, è questo. Un potere quello di Berlusconi, che si fonda sulla mafia e sul favore dimostrato in tanti anni da un surrogato di sinistra italiana che da una parte consolidava l’ascesa del cavaliere e dall’altra, operava inganno ideologico sui propri elettori risultati una massa di inconsapevoli. Inevitabile l’impronta di Berlusconi quindi, sull’altro venditore di aspirapolveri che nel week end ha occupato la scena da Firenze: Matteo Renzi. Stessa tecnica, “miracoli e oracoli”. Un’Italia bella come quella da lui governata, nemmeno durante il rinascimento! Risultati concreti ? Zero ma per il pubblico non conta, applausi e selfie come se piovesse.

C’è un argine a tutto questo ? Proviamo ad individuarlo secondo le tecniche del problem solving; cosa ostacola la risoluzione di un problema ? Spesso è l’incapacità di riconoscere il problema. Temo sia quello che sta accadendo. Non riusciamo a percepire la mafiosità di individui come Berlusconi e continuaimo a vederli come politici legittimati a competere. Che la soluzione stia proprio nel soggetto politico che nel fine settimana ha subito il fuoco incrociato di tutte le forze avversarie presenti da decenni sulla scena ? Quel M5S dai tratti identitari completamente diversi rispetto a tutti gli altri, sta togliendo il sonno a Berlusconi, a Renzi, e senza dubbio, a tutti i pupi che si agitano intorno a loro. Mafia compresa. di Francesca SCOLERI Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook