Ambiente e salute

Superticket: non ci sono i soldi per abolirlo. Unica possibilità ampliare fascia esenzioni con un costo annuo di 60milioni di euro. Oggi atteso il voto su emendamento in Bilancio

By admin

November 29, 2017

ADNOKRONOS 29/11/2017 – Un fondo da 60milioni per alleggerire il superticket aumentando le fasce di esenzione a favore delle categorie più deboli. E’ questo il risultato dell’intesa raggiunta tra Governo e maggioranza che consentirà di inserire la misura riguardante il superticket sanitario nella manovra del prossimo anno.

Archiviata l’ipotesi dell’abolizione, l’Esecutivo sembra aver trovato le risorse necessarie per revisionare, o quanto meno rendere ‘light’, il discusso balzello introdotto nel 2011. Il capogruppo del Pd in commissione Bilancio al Senato, Giorgio Santini, parlando a margine dei lavori sul ddl bilancio, ha infatti annunciato che ”ci sarà una posta rilevante” pari a 60 milioni di euro, ”per un fondo destinato a ridurre l’incidenza del super ticket, aumentando le fasce di esenzione”. L’intenzione sarebbe quella di formalizzare la misura in un emendamento alla manovra da votare in aula mercoledì prossimo.

Superticket: cos’è e chi lo applica Si chiamano superticket ma a differenza di quanto può far credere il loro nome, non rappresentano una stangata sui normali ticket sanitari. Ieri sono finiti al centro della prima riunione che si è svolta tra il ministero della Salute e alcuni rappresentati delle regioni per discutere della revisione dei ticket. “L’obiettivo – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto – è l’abolizione dei ticket sulle visite specialistiche, che sono quelli che hanno creato disuguaglianze tra i cittadini”. Tra le ipotesi al vaglio per compensare i mancati introiti del valore dei superticket c’è anche quella di “far diventare a pagamento i codici verdi”. Ma cosa sono come funzionano i superticket? Per superticket si intende il balzello introdotto nel 2011 che prevede il pagamento di 10 euro di ticket su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. Ogni regione può decidere se e come applicarlo e la sua introduzione ha scatenato forti polemiche da parte di alcune regioni che hanno scelto di adottarlo in modo differente. Alcune hanno deciso di modularlo in base al reddito o al tipo di servizio, mentre altre, come la Valle d’Aosta hanno preferito non adottarlo affatto. Il superticket non si paga in Sardegna, Valle d’Aosta, nella provincia di Trento e Bolzano e in Basilicata. Viene invece applicato il superticket di 10 euro per ogni ricetta medica che abbia un valore superiore ai 10 euro nel Lazio, nel Friuli Venezia Giulia, in Liguria, Marche, Molise, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria. In Campania, Piemonte e Lombardia il superticket viene applicato in maniera progressiva all’aumentare del valore della ricetta mentre viene modulato in base al reddito in Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana. Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook