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“I bitcoin dovrebbero essere messi fuorilegge”: parola di Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’Economia

By admin

December 09, 2017

09/12/2017 – Il loro nome è sulla bocca di tutti, ma in pochi hanno davvero capito cosa siano e a cosa servino realmente: i bitcoin – il cui valore unitario ha raggiunto già i 9353 euro – sono diventati la moda del momento, tanto che privati cittadini ed esperti di cose finanziare stanno investendo diversi soldi su di essi. Eppure, un mantra dell’economia come Joseph Stiglitz (premio Nobel nel 2001) ha un’opinione del tutto negativa della criptovaluta e afferma: “Andrebbero messi fuorilegge”.

Come spiega l’economista alla Bloombert TV, infatti, “i bitcoin hanno successo solamente perché in possesso di un alto potenziale per aggirare le leggi fiscali, ma non hanno alcuna funzione sociale. Se i governi mettessero fuorilegge la criptovaluta, il suo valore di mercato crollerebbe immediatamente”.

Quella di Stiglitz non è stata l’una voce che nelle ultime settimane si è levata contro il fenomeno del momento. Ad esempio, il suo collega Robert Shiller, altro vincitore del Nobel proprio per i suoi studi sulle bolle finanziarie, ha un’opinione molto simile a quella dell’altro esperto: “I bitcoin sono anti-governativi e anti-normativi, per questo attraggono gli investitori” ha commentato Shiller nel corso di una conferenza in Lituania.

Anche nei mercati finanziari più importanti del mondo, a ogni modo, non ci si fida molto. Il CEO del gruppo bancario Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, sa bene che si tratta di un “veicolo per perpetrare delle frodi fiscali”, mentre l’investitore miliardario Carl Icahn ha spiegato alla CNBC che “i bitcoin profumano di bolla finanziaria”.

Ma non è solo Oltreoceano che si è voluto mettere in guardia contro la moda del momento in fatto di investimenti, diventata popolare dopo che il suo valore è aumentato quasi del 1000% in un anno. Lo scorso 29 novembre, infatti, la Banca d’Italia ha sottolineato di non poter vigilare sulle transazioni effettuate in bitcoin: “Non abbiamo nessuna visibilità sul volume delle transazioni, tranne quanto vengono convertite in euro ma queste sono la ‘punta dell’iceberg'”. A Bruxelles si cerca già di correre ai ripari contro il forte rischio di crack finanziario che l’acquisto smodato della criptovaluta rappresenta: “Il Parlamento Europeo ha approvato un documento che chiede alla Commissione di dare regole, perché rischiamo di avere una bolla finanziaria e sappiamo quali sono i rischi e i danni che un bolla provoca” ha annunciato nelle ultime ore il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Tuttavia, le maggiori borse americane si apprestano a introdurre la valuta nei loro listini. Il Nasdaq, ad esempio, sta pensando seriamente di inserire i rispettivi futures nel corso del 2018. Il futuro dei bitcoin, allora, è ancora tutto da scrivere. FONTE

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