Ambiente e salute

Traffico di rifiuti in Toscana, l’intercettazione shock: “Che muoiano i bambini, non mi importa”

By admin

December 14, 2017

15/12/2017 – “Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa dei bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”. E’ l’intercettazione che compare nell’inchiesta sul traffico di rifiuti in Toscana che ha portato all’arresto di sei persone. Secondo le indagini condotte dalla Dda di Firenze e dai carabinieri forestali sono stati smaltiti abusivamente oltre 200 mila tonnellate di rifiuti provenienti da varie regioni, tra cui speciali e pericolosi, certificati falsamente come ‘puliti’ da un gruppetto di aziende truffaldine e poi spediti in discarica.

Per il grosso traffico di rifiuti stamani ci sono state sei misure di arresti domiciliari e cinque misure interdittive a carico di imprenditori, funzionari e collaboratori accusati a vario titolo di associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla regione Toscana. E nelle intercettazione audio e video emergono particolari inquietanti. Uno degli indagati, parlando di una discarica presente vicino a una scuola, ha infatti detto: “Ci mancavano i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano”. Tra le risate degli altri presenti.

Due le aziende sequestrate: la Lonzi srl e la Rari srl, entrambe di Livorno. Secondo l’accusa, nei loro impianti i rifiuti non venivano affatto smaltiti ma piuttosto tritati o miscelati. E a volte neppure questo. Lo scopo di tutto: massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando una eco tassa regionale assai più bassa di quella dovuta. Tanto che la Regione ci avrebbe rimesso quasi 4 milioni e mezzo di euro nel 2015-16, a fronte di un guadagno stimato in oltre 26 milioni per le aziende. Due le discariche in Toscana finite nel mirino degli inquirenti: la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino, entrambe a partecipazione pubblica. Non sono state sequestrate ma alcuni dipendenti della Rea sono stati raggiunti da misure interdittive. Le indagini dell’ex sostituto della Dda Ettore Squillace Greco sono ancora in corso: una cinquantina gli indagati. FONTE

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