Democrazia diretta

ANCHE LA ROMANIA VUOLE USCIRE DALL’EURO

By admin

December 21, 2013

Dopo la Slovacchia, anche un altro paese dell’ex area sovietica vuole uscire dall’euro. In Romania è in atto uno scontro tra il Fondo Monetario Internazionale ed il Governo di Bucarest. Il governo dice no all’aumento delle tasse sulla benzina. Il Presidente Basescu si è opposto all’accordo tra il Governo e il Fondo, che insieme all’Ue ha chiesto un piano di austerity per liberare un prestito da 4 miliardi.

Per i commissari della Bce in Europa si può benissimo vivere con 485 euro al mese, praticamente impossibile se si devono pagare mutui e bollette, ma per i tecnici è fin troppo. Da qui i focolai di malcontento che stanno sorgendo un pò ovunque nei paesi della Ue. La Romania dunque va contro la BCE e l’Unione Europea. Si allarga quindi il fronte dei piccoli Paesi che non ci stanno a sottostare alle leggi dell’Austerity dettata dalla Ue, o meglio dalla Germania, a scapito dei propri cittadini. Come il Portogallo, dove la cosiddetta “Troika” vorrebbe abbassare i salari a 485 euro al mese appunto: diminuendo le buste paga, si aumenterebbero i posti di lavoro ed il tasso di disoccupazione, giunto al 15,6%. Nel Paese sono in atto scioperi e proteste da quando il Governo ha varato il piano di austerity e le decisioni della Troika ormai sono contestate da tutti. “Non è diminuendo i salari che si farà ripartire l’economia”, ha affermato Antonio Saravia, presidente dell’equivalente portoghese di Confindustria. “Una politica di salari bassi è inaccettabile”, tuonano i sindacati. Insorge persino il ministro delle Finanze, Maria Luis de Albuquerque, secondo cui i salari in Portogallo sono già calati a sufficienza nel settore privato: “Su questo punto abbiamo una divergenza di vedute con il Fondo monetario internazionale”, ha detto. L’euro fa sempre più da tutte le parti. FONTE