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“Toto (Cutugno) Albano, voto”: editoriale di Marco Travaglio

By admin

January 03, 2018

03/01/2017- Complici le feste, ci siamo un po’ distratti sulle grandi manovre per le liste elettorali. Ieri, per esempio, abbiamo scoperto grazie al Giornale di Sallusti che, “nei collegi esteri Berlusconi pensa a Cutugno e Al Bano”. Nel senso proprio di Toto Cutugno e Al Bano Carrisi: non degli omonimi, i cantanti. Non sappiamo se i due noti statisti siano già stati contattati e abbiano eventualmente dato il proprio assenso, o se siano stati candidati a loro insaputa, come l’ex comandante dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, che una sera, guardando B. a Porta a porta, scoprì di essere l’aspirante premier del centrodestra: purtroppo si erano scordati di avvertirlo per domandargli se avesse nulla in contrario. Nè sappiamo se i presunti alleati Salvini e Meloni sianoedotti della trasformazione delle elezioni nel revival di Castrocaro e del Festivalbar. Ma, sia come sia, anche stavolta il pover’ometto ci farà divertire.

A Capodanno, per dire, ha spiegato al Corriere dell’Umbria che l’Italia è molto peggio di quella del 1994, quando lui scese in campo: in effetti, avendo lui governato – personalmente o per interposto premier – per 11 anni su 24, ci mancherebbe pure che fosse migliorata. Ma lui ha rimosso tutto, infatti aggiunge che “oggi gli italiani sono più scettici e delusi, dopo quattro governi della sinistra” (compresi quello di Monti, che aveva nel Pdl il maggior alleato, e quello di Letta, anch’esso sostenuto da lui). E – udite udite – che “le popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto – a differenza di quanto avvenne nel 2009 quando governavamo noi – dopo due anni non vedono ancora ripartire la ricostruzione” (frase che, se dovesse capitare per sbaglio a L’Aquila e ripeterla in loco, gli creerebbe qualche problema di incolumità personale).

Dal centrodestra al centrosinistra, cioè dal riso al pianto. Qui, colpevolmente, abbiamo un po’ trascurato Piero Fassino, che è sempre la nostra passione. L’avevamo lasciato in missione per conto di Renzi al nobile scopo di “lavorare all’unità” (con la U minuscola, essendo quella con la maiuscola venuta prematuramente a mancare all’affetto dei suoi cari), ma anche a “costruire una coalizione di centrosinistra larga e inclusiva, in grado di raccogliere una fiducia ampia e di vincere con Pisapia, le forze del centro democratico, Emma Bonino, i socialisti, i Verdi”, insomma “l’unica coalizione che può può davvero evitare che l’Italia sia preda della destra o del populismo dei Cinque Stelle”. Poi purtroppo, strada facendo, evaporò Pisapia, già peraltro ridotto di suo allo stato gassoso. Dei socialisti e dei verdi non s’è più saputo nulla.

Ma nessuno s’è mai posto il problema, trattandosi di ectoplasmi che sfuggono ai radar,ai sondaggi e soprattutto ai rispettivi familiari. Ma pare che entreranno nella lista “Insieme” promossa nientemeno che da Giulio Santagata, di professione “ulivista amico di Prodi” (che però non c’entra niente): un po’ come dire “cartaginese amico di Annibale”, sempre molto sul pezzo.

Buone notizie anche per “le forze del centro democratico”, anche se “forze” è una parola grossa: diciamo “forse”. Persi per strada due trascinatori di folle come Casini e Alfano e fuggiti nel centrodestra i titolari di pacchetti di voti come Cesa e Gentile (quest’ultimo, sottosegretario del governo di centrosinistra, invita a votare FI senza che nessuno gli indichi la porta), i neocentrini hanno subito trovato un nuovo leader degno di loro: Beatrice Lorenzin. Casomai non bastassero le masse che è in grado di mobilitare da sola, anzi da sòla, la Vaccinatrice Folle fa sapere che “guarda a Calenda”. Il quale a sua volta precisa di non aver nulla a che vedere né da guardare con lei, ma non può neppure vietare per legge gli sguardi della collega o di altri guardoni: se proprio ci tengono, che guardino pure. Purchè non vadano oltre: guardare ma non toccare, ecco. E la Bonino? Con Della Vedova e Magi dei Radicali Italiani (da non confondere col Partito radicale transnazionale di Bernardini e Turco), ha fondato una lista nuova di zecca, “+Europa”.

Poi purtroppo ha scoperto che il Rosatellum impone ai simboli mai comparsi in Parlamento di raccogliere fra 1500 e 2000 firme per collegio (poi ridotte a un quarto dallo scioglimento anticipato delle Camere) su moduli che comprendano non solo il nuovo marchio, ma pure i nomi dei candidati uninominali. E ha cominciato a tempestare il Viminale perchè dia un’“interpretazione estensiva” della legge che dica il contrario: cioè che le firme si possono raccogliere anche prima di conoscere i candidati di collegio (il Pd le farà sapere quanti e quali collegi le darà quando per le firme sarà tardi). Purtroppo il ministero dell’Interno non può farlo, perchè non sarebbe un”’interpretazione”, ma di un ribaltamento della legge: infatti, durante l’iter parlamentare, la Bonino aveva già chiesto un ordine del giorno o un emendamento per modificarla, ammettendo così che è fin troppo chiara. Il Pd ha provato a proporle una truffa per aggirare la legge fatta dal Pd: “Le firme te le raccogliamo noi”. Invano: ora la Emma annuncia che +Europa correrà da sola e, probabilmente, si schianterà sul tetto del 3%. Noi per la verità l’avevamo previsto fin da quando Renzi e Fassino, non proprio due portafortuna, diedero per fatto l’accordo con Emma. L’ideale, per lei, sarebbe stato un bell’anatema fassiniano, come quelli che tanta fortuna portarono a Grillo e all’Appendino: “Se vuol tornare in Parlamento, la Bonino si faccia una sua lista”. Invece, purtroppo per lei, Amuleto Fassino è concentratissimo contro (cioè pro) Grasso e Bersani: “Cari Liberi e Uguali, col 10% non si vince”. Se lo dice un altro paio di volte, quelli arrivano al 15. – (pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 3 gennaio – Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto. Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: