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Torino, l’ex sindaco Fassino e l’assessore Parigi sotto inchiesta per il Salone del Libro

By admin

January 08, 2018

08/01/2018 – Sia l’ex sindaco di Torino Piero Fassino che l’attuale assessore alla Cultura e al turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi, finiscono sotto inchiesta per le vicende legate al Salone del Libro. «Sono sereno – dice Piero Fassino che ha nominato come suo legale Caro Federico Grosso – avendo sempre operato nell’interesse della Città di Torino». Nel mirino i conti tra il 2012 e il 2015. Ben 19 fino ad oggi le persone toccate dall’indagine della Procura di Torino. A cui si aggiungono Fassino e la titolare alla Cultura della giunta Chiamparino.

L’inchiesta nasce da un presunto reato di peculato Più che un’inchiesta, quella sul Salone del Libro di Torino è ormai una saga, finita in diversi filone d’indagine. Tutto inizia la mattina del 22 maggio 2015, con la sede della Fondazione del Libro perquisita da carabinieri e Guardia di Finanza e l’allora presidente, Rolando Picchioni, in sella dal 1999, indagato con l’ipotesi di peculato. Secondo l’accusa, erano state fatte emettere da persone compiacenti fatture per operazioni mai eseguite in modo da far uscire soldi dalle casse della Fondazione.

Turbativa d’asta Un anno dopo, siamo al luglio 2016, quattro persone vengono arrestate, mentre tra gli indagati spunta l’ex assessore alla Cultura della giunta Fassino. L’accusa per tutti, nell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Gianfranco Colace, è quella di turbativa d’asta. Stavolta, la lente degli investigatori è incentrata sul modo in cui la multinazionale francese Gl Events, che gestiva Lingotto Fiere, aveva ottenuto nel 2015 la possibilità di organizzare tra il 2016 e il 2018 il Salone, uno dei principali eventi dell’editoria italiana, con un bando i cui requisiti erano molto simili a quelli offerti dalla società francese. In manette erano finiti Regis Faure, direttore generale di Lingotto Fiere, Roberto Fantino, direttore marketing di Gl Events, e Valentino Macri, segretario della Fondazione per il Libro. Domiciliari invece per Antonio Bruzzone, dirigente di Bologna Eventi. Informazioni segrete alla multinazionale francese Nel corso dell’inchiesta era emerso che un funzionario della Fondazione del Libro, componente della Commissione giudicatrice, veicolava informazioni coperte da segreto – quali la presentazione di manifestazioni di interesse, l’identità degli interessati, la presentazione delle offerte – a un dirigente di Lingotto Fiere, così da consentire alla multinazionale francese di modulare la propria partecipazione alle varie fasi della procedura di gara a seconda delle soffiate ricevute e di contattare uno degli altri partecipanti per concordare la sua uscita di scena. Falso in atto pubblico Altro colpo di scena nel luglio 2017, con altri sei indagati, e l’inchiesta che cambia rotta, puntando su Regione e Comune. Tra le persone sotto indagine ci sono Luciano Conterno, vicepresidente della Fondazione nominato dalla Regione, Aldo Garbarini, ex dirigente comunale del settore cultura, Eugenio Pintore e Paola Casagrande, entrambi dirigenti del settore cultura della Regione, Lorenzo Del Boca, ex vicepresidente della Fondazione del Libro e Gianluigi Strambi, revisore dei conti. L’ipotesi di accusa è falso in atto pubblico, in relazione agli anni compresi tra il 2012 e il 2015, quando ai vertici del Salone c’era Picchioni. Ormai, il fascicolo spazia su tre fronti investigativi: il primo riguarda il brand Salone del Libro, che sarebbe stato sovrastimato e inserito a bilancio con l’obiettivo di risanare in un sol colpo i conti della Fondazione. Conti che sarebbero stati in profondo rosso se nel rendiconto non fosse stata aggiunta questa nuova voce, in grado di risollevare le sorti di una kermesse sull’orlo della bancarotta.

Spese fuori controllo Il secondo filone d’indagine riguarda invece le spese fuori controllo della Fondazione: il marchio sarebbe servito sì a risanare i conti, ma la Procura cercava di capire perché quei bilanci avessero cosi disperatamente bisogno di questa operazione. Terzo filone, quello sui finanziamenti pubblici da parte delle istituzioni.

Nomina del direttore Dmo Piemonte marketing In una nota dello stesso assessorato Antonella Parigi ha reso noto nel primo pomeriggio di essere stata raggiunta da un avviso di garanzia in merito alle complesse indagini sul Salone Internazionale del libro di Torino e per la nomina del direttore della Dmo Piemonte Marketing Scarl. «L’assessore – conclude la breve nota – esprime la propria fiducia nell’operato della magistratura, cui offrirà la massima collaborazione». – FONTE CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto. Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: