Ambiente e salute

La madre di Pamela: “Mia figlia sarebbe inorridita per questo atto di follia” «Non vogliamo altro sangue né alcuna vendetta»

By admin

February 05, 2018

05/02/2018 – «Chiediamo solamente giustizia. Pene esemplari per chi ha ucciso e fatto a pezzi nostra figlia. Ma condanniamo fermamente l’attacco di ieri, non siamo razzisti e anche Pamela se fosse ancora viva sarebbe inorridita per questo atto di odio». Il momento è terribile, ma Stefano Mastropietro e Alessandra Verni, genitori di Pamela la ragazza di 18 anni uccisa e fatta a pezzi lo scorso 31 gennaio a Macerata, invitano alla «non violenza» e a «non strumentalizzare un momento del genere per fare politica, anche perché di mezzo c’è la vita di una ragazzina e una famiglia che sta soffrendo».

Alessandra, è un momento difficile, cosa pensate del gesto di Luca Traini che ieri ha sparato a 6 persone di colore inseguendole per le vie di Macerata?

«Condanniamo questo gesto. Il presunto colpevole per la morte di nostra figlia Pamela si trova in carcere, e ieri il gip ha convalidato l’arresto. Vogliamo che paghi per quello che ha fatto: ha ucciso la nostra piccola e distrutto la nostra vita. Detto questo noi non vogliamo altro sangue sulle strade e non cerchiamo questo tipo di vendette. Siamo brave persone».

Secondo la segretaria provinciale della Lega Maria Letizia Marino, l’uomo fermato per la sparatoria di questa mattina conosceva Pamela e forse era anche il suo fidanzato. Cosa dite al riguardo?

«Lo escludo. Non ho mai sentito parlare di questo Luca Traini, e visto il rapporto che avevamo io e Pamela sarebbe stata lei stessa a mettermi al corrente della relazione. Inoltre, mia figlia si trovava nella comunità di recupero Pars di Corridonia, in provincia di Macerata, è strano che frequentasse qualcuno all’esterno». Il pensiero di Traini però è condiviso da tantissime persone. Sui social molta gente ne ha lodato il comportamento. E alcuni politici, pur condannando il gesto estremo, lo giustificano parlando di «immigrazione fuori controllo che porta spaccio e scontro sociale». Cosa ne pensate?

«Esiste una politica di accoglienza sana, e il 4 marzo ognuno di noi andrà alle urne sapendo come votare. Noi siamo per la non violenza assoluta e non vogliamo essere strumentalizzati. Detto questo ci ha fatto piacere la chiamata di solidarietà della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. L’unico esponente politico che ci ha chiamato».

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