Ambiente e salute

Progetto eco per la Salerno-Reggio Calabria

By admin

December 26, 2013

Dal 1997, sono in corso lavori di ammodernamento ed ampliamento della dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, il cui progetto Anas prevede tra l’altro l’abbattimento, per ingenti risorse economiche, delle vecchie corsie in dismissione nel tratto tra Scilla e Bagnara che ricadono in una delle zone costiere più belle e panoramiche della Provincia di Reggio Calabria, territorio peraltro avaro di infrastrutture viarie. Da queste considerazioni nasce l’idea-progetto Parco Solare Sud (o Parco Autostradale), sostenuta dall’Assessore Regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio On. Michelangelo Tripodi, che l’ha fatta propria e l’ha posta all’attenzione dei Ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dei Beni culturali, e al Presidente dell’Anas, elaborata nell’ambito dell’Open Space Technology tenutosi nel febbraio 2007 a Reggio Calabria: il meeting è stato promosso dallo stesso Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Calabria, nell’ambito del Programma Paesaggi&Identità, con l’intento di ispirare strategie ed azioni per valorizzare il territorio, riscoprire i paesaggi della Calabria ed intervenire sugli ecomostri. In questa ottica prende corpo l’idea per il riuso dell’autostrada (predestinata all’abbattimento) che da fonte di inquinamento sarebbe potuta divenire fonte di energia rinnovabile: riduzione dell’impatto ambientale evitando la demolizione di milioni di metri cubi di materiale autostradale da smaltire, implementazione di sistemi di produzione di energia, utilizzo delle gallerie dismesse per la localizzazione di laboratori e dei componenti di accumulo e trasformazione dell’energia. Quindi un risparmio economico-ambientale e, infine, la possibilità di utilizzo del “parco” come officina di studi e ricerche ma anche come luogo per attività ludico-naturalistiche.

La forza del luogo

Il vecchio tracciato autostradale riveste un grande valore simbolico per la nostra storia, per quello che rappresenta da un punto di vista sociale per le condizioni delle aree interessate – per unire il Mezzogiorno d’Italia al resto del Paese ed all’Europa e rappresentare una sorta di via d’uscita dal sottosviluppo e dall’arretratezza, tant’è che per questa sua funzione strategica la legge 729 aveva previsto anche l’esenzione dal pedaggio, ma anche per il necessario impegno economico e di ingegneria riversato sull’opera, che a fronte di condizioni orografiche ostili, vide all’epoca l’applicazione di grande audacia tecnica e l’impiego ingente di risorse umane e tecnologiche. Và inoltre registrato che la costruzione dell’intero tratto autostradale Salerno – Reggio Calabria è stato portato a termine in tempi accettabili in relazione alla sua lunghezza, oltre 440 chilometri (442,9km), anzi quasi un record se si considera che è stato realizzato in meno di dieci anni, tra la metà degli anni sessanta e la metà degli anni settanta (13 giugno 1974). Il tratto in questione su cui incombe l’inutile prescrizione di demolizione che imprimerebbe un’ulteriore trasformazione di un paesaggio ormai “metabolizzato” (digerito dalla natura e dall’uomo), che ricade nel caratteristico contesto territoriale della “Costa Viola” (dal particolare colore del Mare Tirreno in quel tratto), di assoluto interesse sotto il profilo panoramico, naturalistico-ambientale, dal quale si può ammirare il susseguirsi di piccole e pittoresche spiagge, interrotte da alti promontori a strapiombo, ultime propaggini dell’Aspromonte, caratterizzate dai tipici terrazzamenti coltivati a vite e ricoperti da macchia mediterranea; un panorama che abbraccia l’intero Stretto di Messina (ove si svolge la tradizionale pesca del pesce spada) e sullo sfondo, la Sicilia, le Isole Lipari e lo Stromboli.

Lo stato attuale del progetto

È in corso un’analisi tecnica, sostenuta dall’Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio, avente lo scopo di verificare la possibilità di trasformare un’idea strategica in concreta proposta progettuale e di investimento basata sulla valutazione degli strumenti, delle tecniche e delle risorse necessarie a realizzare l’intervento. Lo studio è teso ad ottenere una panoramica dettagliata sul tema in questione al fine di valutare anticipatamente risultati e implicazioni di un’iniziativa inerente la riorganizzazione del sistema infrastrutturale viario locale, anche in termini di sviluppo umano e promozione sociale. Lo studio, più propriamente definito di pre-fattibilità, dovrà valutare l’iniziativa progettuale inerente il riutilizzo in senso eco-sostenibile dei tratti delle corsie autostradali da dismettere per produrre energia alternativa, il riutilizzo di una corsia per i collegamenti tra Scilla e Bagnara in alternativa alla SS.18 ormai da anni sempre più a rischio frane e, pensando a un percorso panoramico che potrebbe trasformarsi in risorsa, la costituzione di una paesaggistica-belvedere utile per il territorio anche in termini di sviluppo e promozione turistica e produttiva per le comunità locali d’ambito. Lo studio di pre-fattibilità quindi è lo strumento conoscitivo per supportare le valutazioni relative all’opportunità di adottare scelte strategiche che consentirà di fare una prima verifica tecnico-scientifica di realizzabilità anche dal punto di vista dello “sfruttamento energetico”. In particolare, tale studio è previsto venga suddiviso in due ambiti principali: a) identificazione delle caratteristiche tecnico-scientifiche, economiche e finanziarie dell’intervento; b) individuazione del modello organizzativo-gestionale.

Il primo premio del Concorso Internazionale di Idee