Ambiente e salute

Capotreno fa scendere clandestino Nigeriano senza biglietto, il giudice lo condanna. [VIDEO]

By admin

February 25, 2018

24/02/2018 – Ormai in Italia non c’è più limite alla creatività di certe “sentenze” emesse nel nome del popolo italiano e che ribaltano la logica vittima carnefice. Ma gli organi di auotogoverno e di controllo della magistratura non dicono nulla di tutto ciò? Il ministro della giustizia non manda gli ispettori per verificare che sia tutto a posto?

Quale legge sancisce di condannare un capotreno che fa scendere dal treno un clandestino violento senza biglietto? Chi è la vittima e chi il carnefice in questa vicenda? Ha perfettamente ragione Zaia siamo ormai un paese allo sbando morale, giuridico, istituzionale e legale, un paese fuori controllo, un paese da riformare da cima a fondo. [VIDEO]:

Pestato da un nigeriano, finisce condannato da un giudice: è l’incredibile parabola di Andrea Favaretto, capotreno di Trenitalia di 51 anni, nato a Treviso e residente nel Padovano. L’uomo è stato giudicato colpevole per violenza privata ed ora è nei guai per abuso di ufficio dopo aver fatto scendere dal convoglio un passeggero che non aveva esibito un ticket di viaggio.

I fatti risalgono al 12 novembre 2014, sul treno che da Belluno porta a Padova. Il nigeriano Anyanwu Festus Amaechi viaggia con un biglietto chilometrico non regolare, non obliterato. Così alla stazione di Santa Giustina, provincia di Belluno, Favaretto si avvicina all’uomo e chiede di esibire il biglietto. Niente da fare. Il cittadino nigeriano rifiuta di mostrarlo. Così il capotreno insiste, ma non c’è nulla da fare. Ne segue un diverbio al termine del quale, come da regolamento, il capotreno obbliga il passeggero (ora espulso dall’Italia) a scendere della carrozza. Inoltre, prende gli effetti personali dell’uomo e, come scrive La tribuna di Treviso, li deposita su un binario. A questo punto l’immigrato si dirige verso la macchinetta obliteratrice per poi risalire sul convoglio, ma il capotreno gli intima: “Se sali ti denuncio”. Per questa frase, scatta la denuncia.

E ora si arriva alla sentenza: il giudice ha condannato Favaretto a 20 giorni di reclusione, più le spese. Inoltre richiede la trasmissione degli atti al pubblico ministero per valutare la possibilità di procedere anche per abuso d’ufficio. Una faccenda particolare: il pm – come scrive sempre La Tribuna di Treviso – aveva semplicemente chiesto una sentenza di assoluzione con formula dubitativa per la violenza privata e gli stessi giorni per il reato tentato. L’avvocato difensore puntava invece all’assoluzione poiché il fatto non sussiste.

Da par suo, il capotreno ha anche sporto denuncia contro il nigeriano: sui binari, infatti, Favaretto sarebbe stato picchiato e colpito alle gambe.

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