Ambiente e salute

2014, obiettivo ius soli. Kyenge su Twitter “Chi nasce e cresce in Italia è italiano”

By admin

December 26, 2013

Il ministro per l’Integrazione assicura in un tweet che il prossimo anno si cambia in materia di cittadinanza e ius soli. Ha trascorso il Natale servendo alla mensa dei profughi del Centro Astalli di Roma, gestito dai gesuiti. Letta: “Proporrò una riforma della cittadinanza e ius soli in patto governo”

Lo aveva già detto, lo ribadisce oggi in un tweet: “2014 verso una nuova cittadinanza: chi nasce e/o cresce in Italia è italiano”. Così il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge sottolinea ancora una volta l’esigenza di una riforma in materia di cittadinanza e ius soli.

La dichiarazione all’indomani dell”insolita veste’ indossata dal ministro Kyenge che, in grembiule azzurro e cappellino bianco, ha servito il pranzo di Natale alla mensa dei profughi del Centro Astalli di Roma gestito dai gesuiti. Una promessa mantenuta dal momento che Kyenge recentemente aveva detto in un’intervista che avrebbe trascorso il Natale con le due figlie Giulia e Maisha servendo il pasto in una mensa. Le due ragazze, infatti, ieri erano presenti e hanno dato una mano alla mamma tagliando i dolci. Presente anche il marito del ministro, Domenico Grispino. Per Cécile Kyenge è necessario ripensare la politica dell’accoglienza. E a inizio anno sarà al lavoro su un pacchetto di proposte sull’immigrazione. “La mia attività – ha detto il ministro per l’Integrazione dopo lo sgombero del centro di prima accoglienza di Lampedusa – di concerto con quella del Governo, è impegnata sul ripensamento ed il miglioramento della misure di accoglienza, sulla predisposizione di iniziative di integrazione a favore di quanti ottengono una qualche forma di protezione e sulla costruzione di un’architettura istituzionale in grado di rispondere alle dimensioni della sfida. Il mio impegno è quello di essere da stimolo affinché il Governo rafforzi le attività di monitoraggio, in collaborazione con le istituzioni locali nei cui territori sono attivi i centri, al fine di garantire il rispetto delle norme in campo di accoglienza da parte delle cooperative aggiudicatarie dell’appalto e per un adeguamento agli standard europei”. “Per quanto riguarda i Cie (centri di identificazione ed espulsione) il decreto ”Svuotacarceri” contiene alcune novità per ridurre o eliminare i tempi di permanenza dentro i centri, agevolando l’identificazione delle persone detenute senza il passaggio alle strutture di trattenimento”, ha concluso. FONTE