Ambiente e salute

Ora il Pd vuole far pagare il buco Mps agli italiani

By admin

December 29, 2013

ECCO COME IL PD SI RIPRENDERA’ IL MPS CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI: Se la banca sarà statalizzata, il Paese si ritroverà un ammanco da 3-4 miliardi. Renzi e la politica senese pensano alla “bottega”

Il Monte dei Paschi di Siena, che con un prestito del Tesoro di 4 miliardi è stato salvato dal dissesto causato dalla gestione spericolata del Pd, che lo controlla tramite la omonima Fondazione, ora rischia di costare al contribuente almeno 3 miliardi sonanti, più uno di prestito.

La Fondazione Mps dipende dal Comune e dalla Provincia di Siena, cioè dal Pd. Loro e Matteo Renzi, che comanda in tali enti, non vogliono perdere il controllo dell’istituto. Così si oppongono all’aumento di capitale di 3 miliardi, necessario per rispettare i parametri bancari europei.

Mps è la terza banca italiana dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. Se l’ispezione delle banche europee che la Bce sta per avviare accertasse che Mps fa fronte alla situazione solo grazie al prestito statale, potrebbe dichiararlo a rischio di insolvenza, con panico dei risparmiatori e delle imprese che ne ricevono i prestiti. Ciò si ripercuoterebbe negativamente sulle quotazioni del nostro debito pubblico, di cui Mps detiene una fetta consistente.

Per evitare il baratro lo Stato dovrebbe nazionalizzare Mps convertendo tre miliardi del suo prestito in capitale. Ciò rientra fra le clausole del prestito concesso tramite i Monti bond, che è un credito convertibile in azioni. Se il Tesoro non facesse questo intervento ed Mps fallisse, lo Stato perderebbe l’intero prestito di 4 miliardi. Quest’ultimo infatti ha la natura legale di «prestito subordinato», che risponde dei debiti della società come il capitale sociale. Dunque, quando il sindaco Pd di Siena Valentini, fedelissimo di Renzi, dichiara che la nazionalizzazione è esclusa perché lo Stato non ha i soldi, dice una cosa errata. Lo Stato dovrebbe trovare i soldi per evitare un danno patrimoniale peggiore e per evitare il panico finanziario. La ragione per cui il sindaco del Comune e il presidente della Provincia di Siena insieme al presidente del Monte dei Paschi, Antonella Mansi, hanno bocciato l’aumento di capitale, proposto dal presidente della banca Mps Alessandro Profumo e dal suo amministratore delegato Fabrizio Viola, è che adesso non hanno i soldi per fare la propria parte nell’operazione e così scenderebbero all’1%. E il Pd perderebbe il controllo della banca. Oggi la Fondazione resta il primo socio, con il 33% del capitale. Ma essa, con la sua gestione sbagliata, ha sperperato il capitale accumulato nei secoli: Mps, fondata nel XV secolo, ha avuto sino alla prima metà del Novecento un grande splendore. CONTINUA SU FONTE