Ambiente e salute

Bambini in gabbia, Trump cede e blocca le separazioni: unite le famiglie dei migranti

By admin

June 21, 2018

21/06/2018 – Bambini in gabbia, Trump firma l’ordine per tenere unite le famiglie dei migranti. L’annuncio del presidente americano dopo le polemiche sulla divisione delle famiglie e i bimbi rinchiusi nelle gabbie. L’indignazione degli americani, le proteste mondiali, compresa quella di Papa Francesco, costringono Donald Trump a un passo indietro: «Firmerò un provvedimento per bloccare la separazione dei bambini dia loro genitori». Per tutta la mattina di oggi, mercoledì 20 giugno, il presidente e i suoi consiglieri hanno lavorato con la ministra per la Sicurezza nazionale, Kristjen Nielsen. Risultato: un ordine esecutivo per annullare la parte più contestata della “tolleranza zero” sull’immigrazione illegale adottata da due mesi per ordine della Casa Bianca. Dal 19 aprile a oggi, oltre 2.300 bambini sono stati separati dai loro genitori. Lungo il confine tra Texas e Messico la situazione resta confusa. Le autorità stanno preparando tre tendopoli in cui ospitare i figli dei migranti illegali. Può darsi che a questo punto le strutture serviranno per tenere in custodia le famiglie riunite.

Le critiche internazionali Trump prova, dunque, a spezzare l’assedio, ormai internazionale. In un’intervista alla Reuters, la prima da un anno a questa parte, il Papa ha definito «contraria ai nostri valori» la linea dura trumpiana, aggiungendo: «Non è facile, ma i populismi non sono la soluzione». E’ intervenuto anche il premier canadese, Justin Trudeau, attaccato duramente da Trump dopo il G7 nel Québec: «inaccettabile». Ma anche sul piano giuridico il quadro è caotico, perché il leader americano non intende rinunciare a una strategia di duro contrasto: «Non possiamo essere deboli, altrimenti il nostro Paese sarebbe sommerso da milioni di migranti».

Le leggi

Il complesso di norme americane sull’immigrazione, fino ad ora, lascia molto spazio, troppo spazio alla discrezionalità. Il provvedimento quadro risale al 1965, all’epoca delle presidenza Lyndon Johnson. Poi ci sono state diverse modifiche negli anni Ottanta, con Ronald Reagan e nei Novanta, con Bill Clinton alla Casa Bianca. Nel 1997 un contenzioso sulla punibilità dei migranti minorenni arrivò fino alla Corte Suprema. Fu poi risolto con un accordo stragiudiziale, «il caso Flores», che diventò di fatto giurisprudenza per tutto il Paese, stabilendo, appunto, che i bambini non potessero essere incriminati e, men che meno incarcerati, per violazioni della legge sull’immigrazione. Negli anni delle amministrazioni di George W.Bush e di Barack Obama il problema non si è posto. Ci sono stati controlli più intensi, più respingimenti e più deportazioni. Ma nell’aprile scorso il governo di Donald Trump ha deciso di cambiare passo e di applicare in modo rigido le norme. C’è nell’ordinamento la possibilità di considerare un crimine l’immigrazione illegale. Il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, ha dato ordine alla polizia di frontiera di farlo in modo sistematico: ecco che cos’è la «tolleranza zero». Il «caso Flores» impedisce di incriminare anche i bambini, quindi vanno separati dai genitori destinati alla prigione. Un obbrobrio disumano (condannato, tra gli altri, da papa Francesco e da Bruce Springsteen) e anche un corto circuito giuridico: la «ratio» dell’«accordo Flores» è quello di tutelare i minori, non certo di infliggere una sofferenza crudele come la divisione da madri e padri.

Il «piano Ryan» Al netto delle ultime dichiarazioni di Trump, i parlamentari stanno cercando un compromesso sullo schema messo a punto dallo Speaker della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Paul Ryan, che andrà al voto giovedì. Tre punti: una norma che vieti esplicitamente la separazione dei bambini; il finanziamento per il Muro alla frontiera con il Messico; un percorso per dare la cittadinanza a circa 1,8 milioni di «dreamers», i figli di immigranti irregolari arrivati nel Paese quando erano ancora minorenni. L’accordo è per il momento difficile perché i democratici non vogliono di fatto avallare la costruzione del Muro (Trump chiede 22 milioni di dollari). Nello stesso tempo l’ala più radicale dei repubblicani boccia la proposta sui «dreamers», considerandola un pericoloso precedente per altre sanatorie. A Washington, quindi, si cercano altre formule, mentre nel Paese dilaga ancora l’indignazione per le immagini e le notizie che arrivano dalla frontiera del Texas. [Corriere.it] CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire. Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: