Ambiente e salute

Truffe e riciclaggio internazionale, “Noi siamo del Vaticano”: 26 indagati

By admin

June 21, 2018

21/06/2018 – Le indagini, a carico di 53 persone e durate oltre un anno, hanno individuato due gruppi con base a Roma e composti da cittadini italiani, del Camerun, Nigeria e Afghanistan, specializzati in truffe e compravendita di opere d’arte.

Smantellato dai carabinieri un gruppo di truffatori che si fingeva vicino al Vaticano e a fondi lussemburghesi e che operava in tutta Europa. Scoperte 23 truffe consumate e oltre 45 tentate che avrebbero fruttato, secondo gli investigatori, milioni di euro. I carabinieri della stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno eseguito in varie città italiane un decreto che dispone perquisizioni nei confronti di 26 indagati per i reati di associazione delinquere finalizzata alla commissione di truffe, nazionali e internazionali, furto, falsi in atto pubblico e privato, riciclaggio internazionale.

La onlus fittizia Il decreto è stato emesso dalla Procura di Roma, sotto l’egida della Dda. Le indagini, a carico di 53 persone e durate oltre un anno, hanno individuato due gruppi con base a Roma e composti da cittadini italiani, del Camerun, della Nigeria e Afghanistan, specializzati in truffe e compravendita di opere d’arte. Sequestrato durante le perquisizioni un assegno da 5 milioni di euro emesso da una banca francese. L’indagine dei carabinieri ha accertato che in alcuni casi i truffatori si qualificavano come appartenenti al Vaticano e offrivano alle vittime di acquistare, per milioni di euro, opere d’arte a patto di effettuare una donazione in contanti a una onlus risultata poi fittizia. In altri, qualificandosi come funzionari di banche italiane, si offrivano di far rientrare capitali dall’estero senza pagare le tasse. E ancora il gruppo si è presentato come vicino a fondi lussemburghesi o del Vaticano offrendo finanziamenti a società in fallimento. Timbri e carte intestate false In un caso hanno finto di avere un ufficio nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, in piazza della Repubblica, al centro di Roma, fuggendo da un’uscita secondaria e lasciando le vittime ad attenderli davanti. Ed infine accreditandosi come intermediari del Vaticano, proponevano alle vittime l’acquisto di alberghi da destinare ad usi ecclesiastici. Sequestrati durante le perquisizioni documentazione e certificazioni contraffatte, tra cui false deleghe per la vendita di lingotti d’oro del Vaticano, carta intestata allo Ior; timbri di diversi istituti di credito, ma anche un abito talare per il travestimento da prete, coltelli a serramanico, scimitarre e spade. In un’abitazione perquisita a Roma, i carabinieri hanno sequestrato anche un quadro attribuito falsamente a un noto pittore del Seicento Napoletano, Bernardo Cavallino. [Repubblica.it] CONTINUA A LEGGERE >>

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