Ambiente e salute

Contestatori della Terra dei fuochi, Napolitano “salta” il caffè. Don Patriciello: “Mi ha chiesto perché l’attaccano”

By admin

January 01, 2014

Il capo dello Stato rinuncia, per ora, al tradizionale appuntamento nello storico locale: la Digos lo avverte che un gruppo di attivisti sta manifestando in piazza Trieste e Trento a Napoli

NAPOLI – Aria di contestazione per Giorgio Napolitano, in visita privata a Napoli, per le vacanze di Capodanno. Un gruppo di attivisti della Terra dei fuochi lo ha atteso (invano) fuori al caffè Gambrinus, tradizionale meta dei soggiorni napoletani del capo dello Stato. Riferisce il sito larampadinapoli.com che il blogger Angelo Ferrillo e alcuni militanti hanno sostato in piazza Trieste e Trento, dove ogni primi dell’anno Napolitano celebra il “rito” del caffè nello storico locale. Un programma cambiato all’ultimo minuto: secondo Ferrillo, allertato dalla Digos, il presidente ha preferito evitare il contatto con gli attivisti, che chiedono risposte allo Stato sul tema del traffico dei rifiuti tossici, ma anche dei roghi di rifiuti, pratica che non si è mai arrestata.

IL COLLE CHIAMA PATRICIELLO – Il presidente della Repubblica cerca un contatto con i movimenti della Terra dei fuochi, che da tempo lo hanno messo nel mirino della contestazione. Lo riferisce don Maurizio Patriciello sulla sua pagina Facebook”. “Ieri pomeriggio ( 31 dicembre 2013 ) ho ricevuto una telefonata dal Quirinale. Un collaboratore del Presidente della Repubblica di cui non ricordo il nome, mi ha chiesto il motivo di tanto malcontento verso Napolitano dalle nostre parti – scrive il parroco di Caivano – Ho avuto modo di dirgli che il nostro popolo è esasperato. Abbiamo parlato della trasmissione di domenica scorsa su La7 con due mamme coraggiose e nobili che hanno perduto i figli e la presenza di Carmine Schiavone. Gli ho detto che le parole di Schiavone hanno gettato nell’angoscia più profonda tantissime persone. Ho continuato dicendogli che è cosa gravissima per i cittadini ascoltare nomi, cognomi e soprannomi di persone che secondo lui sono camorristi e che occupano posti importantissimi nel cuore dello Stato”. “Io non dico che Schiavone sia la bocca della verità – prosegue il prete anti-roghi -. Proprio per questo – se dice il falso, cioè – non capisco perché non venga immediatamente messo nella condizione di non colpire alla cieca. Non capisco come mai compare ancora in televisione. Non capisco perché chi di dovere non prende in mano la situazione e, davanti agli italiani, dica finalmente le cose come stanno. A maggior ragione, se Schiavone sta dicendo il vero, la paura, la rabbia, lo sconforto di tanta gente sono più che giustificati”. Don Patriciello spiega di aver “detto al signore che mi telefonava che, secondo me, sarebbe stato importante per noi campani se nel discorso di fine anno, il Presidente avesse avuto parole anche per noi in riferimento al dramma che ci uccide. Ho potuto notare che ieri sera – si legge ancora nel post -, Napolitano, in un passaggio ha fatto riferimento alla “ terra dei fuochi” e al disastro ambientale che stiamo sopportando. Un piccolo passaggio, per la verità, ma c’è stato. Vediamo che succede in questo anno che si apre davanti a noi. Da parte nostra non possiamo che continuare questa battaglia faticosissima e nobilissima. Tirare i remi in barca, oggi, sarebbe impossibile”. FONTE