Ambiente e salute

L’ultimo trucco dei clandestini: “unioni civili” con gay italiani per restare in Italia

By admin

September 08, 2018

08/09/2018 – Si sono presentati all’ufficio dello Stato civile di Schio, piccolo paese in provincia di Vicenza, dichiarando di volersi unire con il rito delle “unioni civili” – sulla base della legge aperta ai gay introdotta dai governi di centrosinistra – in qualità di fidanzati, uomini ed entrambi omosessuali. Peccato che uno dei due fosse un immigrato clandestino senza alcun diritto di restare in Italia. E forse neanche omosessuale, tantomeno fidanzato con il “complice” italiano, un biellese di 46 anni, al quale evidentemente aveva chiesto collaborazione per non essere espulso. L’ufficio dello Stato civile del comune di Schio – come spiega Il Giornale di Vicenza – ha segnalato alla polizia locale la richiesta di un’unione civile tra due uomini poiché era stata esibita una carta d’identità di dubbia autenticità.

«Il 5 settembre i due si sono presentati all’ufficio demografico per ultimare le pratiche istruttorie dell’unione in parola e sono stati sottoposti a controllo da parte di agenti in borghese della polizia locale Alto Vicentino di Schio. Avendo riscontrato la dubbia provenienza della carta d’identità di uno dei fermati, i due sono stati accompagnati al comando per accertamenti. Da qui è emerso che il documento era contraffatto». Uno dei due, un senegalese di 24 anni senza fissa dimora in Italia, è risultato anche irregolare e oggetto di un provvedimento di allontanamento dall’Italia. Immediata è scattata la denuncia per entrambi, presunti “fidanzati”, presunti gay…

La Circolare protocollo nr. 3511 del 05.08.2016 è stata diffusa, infatti della Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo presso il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno. La Circolare ha come oggetto le indicazioni operative ai fini del rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, alla luce della legge n. 76/2016. Espressamente viene specificato che “in virtù delle nuove disposizioni normative, il diritto al ricongiungimento familiare di cui all’art. 29 e seguenti del D.Lgs 286/98 (T.U. Immigrazione), si estende ai cittadini stranieri dello stesso sesso uniti civilmente. Pertanto, sarà possibile richiedere il nulla osta al ricongiungimento familiare a favore del partner unito civilmente purché maggiorenne e non legalmente separato.” In sostanza, un cittadino non italiano chevive in italia, unito civilmente all’estero con il proprio partner, può chiedere il ricongiungimento familiare con il partner, come accade per le coppie eterosessuali sposate. Inoltre, un cittadino o una cittadina non comunitari uniti civilmente con un o una italiana hanno il diritto al permesso di soggiorno per motivi familiari.

Per il resto la procedura rimane assolutamente identica a quella per i coniugi compresi l’invio telematico e i requisiti di alloggio e reddito che il richiedente deve garantire. Naturalmente, invece, la modulistica dovrà essere ageduatamente aggiornata per poter prevedere i casi di unione civile. FONTE CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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