Ambiente e salute

Di Maio durissimo contro Renzi: “Sia dannato il Jobs act, chi l’ha fatto è un assassino politico”

By admin

September 25, 2018

25/09/2018 – “Sia dannato il giorno in cui venne fatto il jobs act. Chi lo ha fatto non deve essere chiamato statista ma assassino politico”. Durissimo attacco del vicepremier Luigi Di Maio, al termine dell’incontro all’Ilva di Genova Cornigliano per la verifica e l’aggiornamento dell’Accordo di Programma.

Con il Jobs Act, aveva detto stamane Di Maio su facebook, “hanno tolto la cassa integrazione per cessazione, hanno cancellato un anno di cassa integrazione ai lavoratori giustificando l’azione con sussidi di disoccupazione. Peccato che quel sussidio arriverà solo una volta perso definitivamente il lavoro per cui ti sei magari impegnato per una vita. Anche questo è un effetto collaterale di quella folle riforma che è stata il Jobs Act”… “Oggi tutti i giornali si rendono conto dei casini che il Pd ha combinato con il Jobs Act perché presto scadrà la cassa integrazione per 140.000 operai. Quando Renzi portava avanti la distruzione dei diritti dei lavoratori voi media eravate tutti lì ad osannarlo, e oggi che si vedono i risultati deleteri di quella riforma siete qui a dare la colpa a noi” aggiunge accusando Renzi di aver “sdoganato il precariato a vita e abolendo i diritti fondamentali dei lavoratori”.

L’ex premier ha risposto via Twitter definendo le sue parole “vergognose, specie pensando a chi è stato ucciso davvero per aver fatto riforme del mercato del lavoro. Non sa quello che dice. Comunque: il Jobs act ha creato un milione di posti di lavoro: vedremo chi saprà fare di meglio”. “Quando Di Maio parla di cose che non conosce, come ad esempio il lavoro, spesso diventa ridicolo“, ha aggiunto poi Renzi su Facebook. “Per il momento ha trovato lavoro solo a se stesso e a un paio di suoi amici d’infanzia di Pomigliano, assunti nelle sue varie segreterie particolari”.

Mentre esce il #DecretoSalvini intanto @luigidimaio per non farsi rubare la scena chiama #assassinipolitici gli autori del #JobsAct cioè @matteorenzi e il #PD In un paese che ha visto i drammatici omicidi BR di chi si è occupato di riforme del lavoro queste parole sono terribili

— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 24 settembre 2018


Il segretario dem Maurizio Martina invece ha commentato che “quando si governa con l’odio e la barbarie si distrugge un paese e purtroppo di questo il vicepremier Di Maio non si rende conto. La sua ansia di propaganda e di potere lo porta fuori strada non solo come governante ma anche come cittadino”.



La polemica deriva dal fatto che dal 24 settembre 189mila lavoratori tra cui 140mila metalmeccanici sono a rischio licenziamento per la scadenza della cassa integrazione in deroga (“per cessazione”) e dei contratti di solidarietà, non più rinnovabili proprio per le limitazioni imposte dalla riforma del lavoro del governo Renzi. “Domani – ha assicurato Di Maio – incontrerò i sindacati per garantire a coloro che avevano la cigs continuità di questo strumento. Ricordo che l’ha abolito la sinistra, non la destra. Nessuno deve perdere il posto di lavoro. Chi viene assunto, non sarà assunto con quella legge folle che è il jobs act, ma con tutti i diritti dell’articolo 18”. Il ministro aveva annunciato che con un articolo del decreto Genova sarebbe stata ripristinata la cassa integrazione straordinaria per cessazione, ma nonostante l’ok del Consiglio dei ministri il 13 settembre come noto il testo non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. [IlFattoquotidiano.it]

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