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MARTINA SEPPELLISCE IL PD.

By admin

October 02, 2018

02/10/2018 – A Piazza del Popolo si sono riuniti gli ultimi elettori del Pd rimasti. Pochi punti percentuale in picchiata libera. L’occasione era del resto solenne, la celebrazione delle esequie del Partito Democratico. Ma a lasciarci per sempre non è solo un partito politico fallito, non è solo una classe dirigente infima, ma anche la fu sinistra italiana o meglio quella parte della sinistra che ha tentato di rinnovarsi. Perché questo è stato il Pd. Un tentativo di dare una casa ad ex comunisti che non si riconoscevano più nella falce e nel martello ed ex democristiani di sinistra orfani della balena bianca. Due bande figlie del passato che se le sono sempre date di santa ragione fin dal primo giorno e soprattutto che non hanno prodotto la pur minima idea nuova per il paese. Solo chiacchiere, solo un cartello elettorale, solo stucchevole retorica perbenista ed ovviamente poltrone a volontà per lorsignori. Ma finché c’era Berlusconi, il Pd viveva di rendita. Colmava il suo vuoto di contenuti con l’odio per il nemico comune.

Tempi d’oro. Poi è iniziato a soffiare il vento del cambiamento. Esasperati dalla crisi e da una malapolitica da terzo mondo i cittadini hanno cominciato ad alzare la testa. Un vento che un giovane megalomane di Firenze tentò d’intercettare. Lo sfruttò per scalare il Pd come fosse una bocciofila prendendosela coi dinosauri ed ubriacando i media di parole, ma una volta arrivato al potere Renzi pensò bene di compiere un’operazioncina semplice semplice. Dato che né lui né il Pd avevano idee, decise di rubarle agli altri, alla destra, a quel Berlusconi che avevano combattuto fino al giorno prima. Alla faccia della storia e dei presunti valori di sinistra, alla faccia dei deboli e dei lavoratori, alla faccia della coerenza. Un tradimento clamoroso che inaugura l’ultimo capitolo. Per contenere il vento del cambiamento, Pd e Forza Italia hanno messo in scena un disperato accanimento terapeutico verso un sistema ormai allo stremo. Hanno inciuciato e tenuto ostaggio il paese per anni non facendolo votare e tentando di distruggere il Movimento 5 Stelle che incarnava il cambiamento. Tutto inutile. Il 4 marzo i cittadini hanno staccato la spina ad entrambi ed amen. Ma di tutto questo il reggente Martina non dice nulla nella sua omelia in Piazza del Popolo. Neanche mezza parola. Un silenzio che fotografa cristallinamente il vero perché della morte premature del Pd e della fu sinistra. Lo scalmanato reggente blatera, i baroni rimuginano sul prossimo litigio, i twittatori seriali sparsi in piazza per far numero sorridono ai cellulari. L’aria é pesante. Quelle del reggente Martina sono frasette brevi. Una serie interminabile di luoghi comuni e di slogan già sentiti fino alla noia. Il suo tono è pedante e ripetitivo e dimostra un vuoto di contenuti imbarazzante. Contro la Lega il reggente vomita i soliti “ismi” e paventa i sempiterni pericoli confezionati ad arte dalla propaganda prêt-à-porter. Contro il Movimento il reggente è più in difficoltà visto che i 5 Stelle si stanno occupando di tutti coloro che il Pd ha tradito e di tutta la macelleria sociale che si sono lasciati alle spalle. Ma dispensa conati anche per loro. Ci mancherebbe. Gli applausi sono automatici, mosci, stanchi. Martina urla ma non dice nulla. Non c’è dubbio, il Pd non poteva scegliersi reggente migliore per la sua ultima omelia. I suoi gesti e le sue parole rappresentano divinamente la totale mancanza di senso politico del Pd e il profondo rosicamento che attanaglia i dirigenti del partito. Unico collante rimasto. A Roma fa caldo. I giornalai complici scalpitano già per dare massimo risalto alla cerimonia funebre ed annunciare l’imminente resurrezione in prima pagina. I big ed i vip pidioti mischiati tra la folla condividono sui social l’evento venendo ricoperti con le solite secchiate di letame virtuale. Qualche militante guarda l’orologio, altri guardano male chi li ha convinti a buttar via la domenica, altri cominciano la triste processione verso casa. Il sole splende sulla capitale e sull’Italia intera. Fuori da quella piazza malinconica e rancorosa c’è un paese in festa per la scomparsa di una delle peggiori esperienze politiche della storia repubblicana che è stata quella del Partito Democratico e dei suoi dirigenti rissosi e traditori. Amen. – di Tommaso Merlo CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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