Ambiente e salute

Paragone: “Sfratto madre Taverna macchina del fango vergognosa”. Campidoglio: “Non ne ha più diritto”

By admin

October 10, 2018

10/10/2018 – Graziella Bartolucci ha ottant’anni e da molto tempo vive in una casa popolare ad affitto agevolato nel quartiere Prenestino, a Roma. Per la maggior parte delle persone questo nome non dirà molto, eppure la signora Graziella è balzata agli onori della cronaca perché è la mamma di Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 Stelle e vicepresidente a Palazzo Madama.

In quella casa la Taverna ha vissuto una parte della sua vita: l’alloggio fu assegnato alla sua famiglia nel 1994, quando evidentemente aveva i requisiti per poterci abitare.

Nel 2014, però, riporta Repubblica, l’Azienda territoriale che ha la gestione del patrimonio pubblico del Comune di Roma ha aperto una contestazione e avviato il procedimento di decadenza dell’alloggio perché quei requisiti non ci sono più: la signora Bartolucci oggi ha un terzo di una casa a Olbia, e fino a otto anni fa, più della metà di un fabbricato a Roma.

Anche la figlia Paola dispone di almeno un alloggio, nel quartiere Torre Angela, in cui avrebbe potuto far vivere la madre: tutte proprietà che superano la soglia limite stabilita dalla normativa regionale per poter godere dell’alloggio popolare.

Lo sfratto per il momento non è “di immediata esecuzione” perché il provvedimento è fermo al Dipartimento delle politiche abitative. “La senatrice Taverna – ha commentato il sindaco Virginia Raggi – mai si è permessa di chiamare l’amministrazione o me e questo va sottolineato perché da quello che mi risulta in passato le assegnazioni delle case non avvenivano in questo modo. Sicuramente gli uffici faranno le indagini e si seguirà la legge come per tutte le persone”. Per la senatrice grillina, però, c’è stato un accanimento nei suoi confronti: “Mia madre – ha detto – è una donna di 80 anni che percepisce la pensione minima e che vive in una casa popolare, come ho fatto io finché non mi sono sposata. In quella casa ci siamo cresciuti io, mia sorella, e c’è morto mio padre. Qualche tempo fa, dopo un accertamento, sembra che mia madre non abbia più diritto a quell’alloggio. Ovviamente, come tutti i cittadini, ha agito per via legale e ha chiesto che venga chiarita questa situazione, perché lei pensa di averne ancora diritto”.

“Il ruolo che stiamo svolgendo noi del M5S serve per risolvere i problemi di tutti, non quelli personali. Mia mamma sta agendo bene, è normale che una persona a 80 anni desideri morire nella stessa casa dove è vissuta. Non provo vergogna a venire da una famiglia povera e ancor meno provo imbarazzo a dire che non ci siamo arricchiti con il mio lavoro. Non ho chiesto niente a nessuno, consiglio a mia madre di adire alle vie legali, del resto funziona così tra noi cittadini normali”.

GIANLUIGI PARAGONE: “Sulla casa popolare in cui abita la mamma di Paola Taverna si e’ scatenata una macchina del fango vergognosa. Parliamo di una signora anziana che abita in questa casa da anni e anni. Verranno fatti tutti gli accertamenti del caso e c’e’ un giudizio in corso. Sentenziare gia’ oggi che si tratta di un abuso e’ un grave errore, fatto in malafede”. Cosi’, in una nota, il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone. Detto questo, aggiunge, “le strumentalizzazioni a cui stiamo assistendo sono atroci. Anziche’ attaccare una privata cittadina, questi signori dovrebbero preoccuparsi dei propri di privilegi iniziando a rinunciare ai vitalizi, per esempio”.

La bufala della repubblica sulla mamma di Paola Taverna Oggi Repubblica dedica un articolo a mia mamma. Mia mamma è una donna di ottant’anni, è una donna che percepisce una pensione minima ed è una donna che vive in una casa popolare, come ho vissuto io per tanti anni finché non mi sono sposata. In quella casa ci siamo cresciute io, mia sorella, e in quella casa ci è morto anche mio padre.

Qualche tempo fa, dopo un accertamento, sembra che mia madre non abbia più diritto a quell’alloggio e ovviamente, come tutti i cittadini, mia mamma ha agito per vie legali e ha chiesto che venga chiarita questa situazione, perché lei crede di aver diritto a quell’alloggio popolare.

Quindi mi domando, qual era la notizia che voleva dare oggi Repubblica? Forse voleva dire che la mia famiglia è una famiglia povera? Forse voleva rimarcare il fatto che io non mi sono arricchita con questo lavoro e che i 200mila euro che ho scelto di restituire, avrei potuto utilizzarli per comprare una casa a mia mamma?

Però sapete, per noi del MoVimento 5 Stelle, il ruolo che stiamo svolgendo serve a risolvere i problemi di tutti e non i nostri problemi personali. Quindi io credo che mia mamma stia agendo bene, che una persona a ottant’anni abbia il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta.

Non provo vergogna a venire da una famiglia povera e provo ancor meno imbarazzo nel dire che la mia famiglia non è diventata benestante grazie al mio lavoro. Personalmente non mi sono mai rivolta a nessuno, se non dare il consiglio a mia madre di agire per vie legali. In fondo funziona così tra i cittadini normali, vero? Do un consiglio a Repubblica, se veramente vuole fare una notizia, faccia notizia di quanto è bello avere oggi una classe politica onesta, che agisce come tutti i cittadini e che non sfrutta il proprio ruolo per interessi personali. Io la ringrazio, anzi, perché questa forse è una maniera in più per far sapere quanto siamo rimasti noi stessi. CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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