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Renzi accerchiato, il Pd lo vuole mandare via. E lui lancia la Leopolda civica

By admin

October 15, 2018

15/10/2018 – Ormai è chiaro. La nuova triade del Pd Zingaretti-Gentiloni-Minniti vuole far fuori Matteo Renzi. Quantomeno avvertirlo: basta personalismi, ora non comandi più. “Ogni volta che c’e’ qualcuno di nuovo ci ‘cadiamo’ e veniamo a sentirlo. Siamo dei disperati di sinistra”. Gaetano e Gerarda arrivano da Montevarchi, in Toscana, e si presentano di buon mattino ai cancelli dell’ex dogana di Roma per ascoltare Nicola Zingaretti, che per loro e’ gia’ diventato il candidato definitivo alla guida del Nazareno, a prescindere dalla discesa in campo di altri big nelle prossime settimane. “Mio marito – racconta Gerarda – a Renzi ci ha creduto, a differenza di me che l’ho sempre ritenuto troppo pieno di se’, ma l’importante e’ che ora siamo d’accordo”. Dinamiche coniugali a parte, la forza che ha mosso molti militanti e simpatizzanti verso Piazza Grande sembra proprio risiedere nella volonta’ di recuperare un lessico politico che, a torto o a ragione, a loro pare abbandonato negli anni delle gestione renziana del partito. Lo si capisce immediatamente percorrendo gli spazi post-industriali di San Lorenzo, costellati di grandi tableau recanti una serie di parole chiave seguiti da citazioni di personalita’, oltre che della politica, della scienza, della cultura e della religione. Parole come “speranza” (primissima nelle citazioni zingarettiane), “lottare”, “noi”, che tornano nell’area merchandising sulle t-shirt indossate o sulle tazze vendute dai volontari. Oppure nell’impostazione dei dieci tavoli tematici che si sono svolti nella prima delle due giornate, che il governatore del Lazio ha voluto sottolineare essere “privi di vip”, forse per marcare la differenza con altre kermesse a vocazione piu’ “patinata”.

E che la polemica strisciante (che in piu’ di un caso sa di mea culpa) del popolo radunato da Zingaretti sia contro un certo glamour di sinistra lo si percepisce a ogni angolo dell’ex-dogana: dai capannelli degli amministratori locali dei piccoli paesi del Lazio che rivendicano il loro abbandono, da parte dei vertici, nella trincea di un territorio ormai permeato dalla propaganda del governo gialloverde, o nel menu’ offerto dai furgoncini dello street food, a base di piatti basici della tradizione, ben lontani da ogni velleita’ stellata o gourmet, associata, non senza qualche ironia, sempre ad altre kermesse politiche di area centrosinistra (“qui non siamo a Eataly”, commenta ridendo a un certo punto uno dei ristoratori presenti nel villaggio). E alla fine non e’ un caso che la platea si infiammi proprio quando l’accento del governatore laziale si e’ sofferma su quelle parole d’ordine piu’ identitarie, sulle battaglie storiche, come quella per la liberta’ di scelta della donne o contro il razzismo e il fascismo, parole declinate rigorosamente al plurale. Natalia, campana, si spella le mani da pasionaria quando Zingaretti difende energicamente la legge 194 e da’ il proprio sostegno alla manifestazione del 10 novembre contro il ddl Pillon: “Ero una militante – dice Natalia – e poi ho mollato, ma con Zingaretti torno a sentire un comizio dopo tanto tempo. Mi piace – aggiunge – perche’ non e’ un egocentrico come quell’altro”.

LEOPOLDA: CIVICA E DI RESISTENZA, RENZI LANCIA COMITATI E LASCIA FUORI ‘BEGHE’ PD “Quella di quest’anno rischia di essere l’edizione più partecipata di sempre”. Matteo Renzi sta lavorando da tempo alla nuova edizione della Leopolda, in programma dal 19 al 21 ottobre prossimi a Firenze, dove presenterà anche, con Padoan, una ‘contromanovra’. Il tema quest’anno è ‘Ritorno al futuro’ e, come ha chiarito lo stesso senatore dem, “si parla dell’Italia” e “non di correnti dentro il Pd né di candidati al Congresso”. Vero, anche perchè l’ex premier ha già dato appuntamento a Salsomaggiore a inizio novembre, quando si ritroveranno i renziani per parlare (questa volta sì) del Pd e del Congresso. Quindi, anche se sarà difficile tenere fuori dalla stazione fiorentina per tre giorni il tema Nazareno, la Leopolda9 si propone come quella del via ufficiale alla “resistenza civile” da tempo invocata da Renzi contro il duo Salvini-Di Maio: “Alla Leopolda si parla di come impostare una vera e propria resistenza civile contro la cialtronaggine del governo”, per usare le parole del senatore Pd. Nel prossimo week end qualcosa di concreto dovrebbe vedersi. Il modello cui sta pensando da tempo l’ex premier, che verrà lanciato nella due giorni fiorentina, è quello che lui stesso, giovane appassionato di politica, sposò ai tempi dei Comitati per Romano Prodi. Piccoli gruppi, almeno 5 persone, formati da non iscritti, uniti in una rete sui territori e tenuti insieme non dalla tessera di un partito ma da idee comuni su temi specifici, sia locali che più ampi. “Faremo comitati civici in ogni comune per fare resistenza a chi dice no a vaccini, alla Tav, alla Tap, all’Ilva”, ha promesso di recente Renzi. Una iniziativa molto simile a quella lanciata ai tempi del referendum, quando l’allora premier chiese a ognuno degli italiani favorevoli alle riforme (quel famoso 40% sempre sbandierato da Renzi insieme a quello delle europee) di convincere almeno altre 5 persone. Un progetto ambizioso, con una sua ‘stabilità’ e quindi in grado di andare oltre l’evento-Leopolda, che una volta lanciato rischia di sovrapporsi in modo deciso al tema del futuro del Partito democratico. Per il resto, il format della Leopolda è quello ormai ben definito: si parte venerdì alle 19 con un aperitivo di benvenuto per poi iniziare i lavori intorno alle 20.30. Sabato si riprende alle 9.30 per andare avanti fino a cena, con una pausa dei lavori per il pranzo. L’ultimo giorno, domenica, si inizia sempre alle 9.30 per chiudere poi alle 13. Per intervenire si compila l’apposito ‘form’ su Internet o si manda un breve video. Come sempre, anche questa Leopolda9 è ‘family friendly’, con lo spazio bambini. Confermato anche il ‘no, grazie’ a trolley e bagagli, con l’invito ai partecipanti a non portarli. La novità di quest’anno è però la parentesi culturale: per i partecipanti è infatti prevista, sabato sera, una apertura straordinaria di palazzo Strozzi per la mostra ‘Marina Abramović. The cleaner’. Presentando il badge si avrà diritto a un biglietto ridotto. – FONTE CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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