Ambiente e salute

Afghanistan, arrestata kamikaze di dieci anni

By admin

January 07, 2014

Era stato il fratello, comandante talebano, a convincere la bambina a immolarsi in un checkpoint vicino al confine con il Pakistan Colpisce sempre quando un uomo sceglie di trasformarsi in strumento di morte, facendosi saltare in aria in nome di una malata sete di giustizia. I kamikaze agiscono così, accecati dall’ignoranza e strumentalizzati da qualcuno che fomenta l’odio per portare avanti una guerra senza fine. Ancora una volta la cronaca è chiamata a registrare un attentato – questa volta fortunatamente fallito – da parte di un kamikaze in Afghanistan. E sconvolge apprendere che a farsi saltare in aria questa volta sarebbe stata una bambina di soli dieci anni, Spozmay, vittima dell’ignortanza, della povertà e della perversa follia di chi (suo fratello maggiore) l’aveva spinta a compiere un gesto così estremo e inutile.

La bambina – come riferisce la Bbc – è stata arrestata domenica dalla polizia afghana nel villaggio di Taghaz (guarda la mappa), nella provincia meridionale di Helmand, al confine con il Pakistan: avrebbe dovuto farsi esplodere contro un checkpoint della polizia di frontiera. Ma un poliziotto l’ha notata mentre si avvicinava e si è insospettito per il giubbotto voluminoso che indossava, imbottito di esplosivo. Scattati i controlli, l’attentato è stato sventato. C’è anche un’altra versione dei fatti: la bambina, giunta sul posto prescelto dalla strage, non sarebbe riuscita ad azionare l’innesco. E’ stata lei stessa, Spozmay, a confessare che ad affidarle la missione suicida era stato suo fratello Zahir, comandante talebano operante nel distretto con il nome di Hameed Sahib. “Mi ha detto di indossare un giubbotto (esplosivo), di andare al checkpoint della polizia e premere un pulsante” ha raccontato la piccola. “Ha detto che non mi sarebbe successo niente. E mi ha accompagnato fino al posto di polizia”. …continua Fonte