Ambiente e salute

L’accusa dell’ex Pg Galgano: “Nessuno controlla i magistrati”

By admin

November 20, 2018

20/11/2018 – Per un gioco di circostanze, complesso, articolato ma del tutto involontario Antonio Bassolino, con le sue 18 assoluzioni, è riuscito a dare una scossa al torpido mondo della politica napoletana. Finalmente si è parlato della durata dei processi, civili e penali, in Italia: speriamo che tali discorsi abbiano un seguito concreto, utile alla collettività, capace di vincere il muro di una sterminata quantità di difensori della condizione attuale di tutte le vicende giudiziarie italiane, condizione formata – salvo casi rari – dalla somma di lentezza, disimpegno, ingiustizia.

Il dato rilevante che balza agli occhi è l’incapacità, anche da parte di cattedratici di vaglio, di rappresentare in modo piano e concreto quali sono state e sono le condizioni che hanno consentito tale spaventosa lentezza delle vicende giudiziarie e, soprattutto, a quali rimedi fare ricorso. Un fattore, che non è atto a risolvere il problema della insopportabile lentezza delle procedure, ma che a tanto contribuirebbe, va trovato nella totale mancanza di controlli sulla attività dei magistrati.

I magistrati italiani sono esclusi da ogni controllo operativo della loro attività. Le pigrizie, le lentezze, le negligenze non sono dai capi degli uffici individuate e represse; non sono produttive di effetti disciplinari, salvo casi rarissimi. I magistrati, per il solo fatto di aver superato un concorso, non sono diventati perfetti: hanno conservate le caratteristiche della loro personalità e del loro ambiente di provenienza.

Non è impossibile, quindi, rinvenire in un numero non irrilevante di loro eccessiva disinvoltura di contegno, pigrizia, ignoranza e quel distaccato cinismo che è proprio degli ambienti impiegatizi piccolo- borghesi. La totale mancanza – di fatto – di controllo disciplinari relativi ad eventuali ritardi è – quindi – una delle cause della generale indifferenza al controllo della durata delle procedure. Le poche volte in cui i capi degli uffici si impongono, a costo di resistenze di ogni genere, di stimolare azioni disciplinari, innescano meccanismi di tutela, connessi al carattere elettivo del Csm, alle cosiddette correnti e così via.

La percentuale – quindi – di condanne disciplinari è esigua al punto da essere irrilevante. Non possiamo immergerci nel mare di problemi, che dovrebbero essere sollevati relativamente alla meccanica delle procedure penali e civili, problemi che vengono solitamente camuffati dalle esigenze della difesa e resi per tale motivo non approntabili. Altro meccanismo infernale si può ravvisare nella competenza dell’autorità giudiziaria per tutti i fatti, connotati da antisocialità. La polizia ha solo compiti di indagini. Nel resto del mondo la polizia ha ampie sfere di competenza e risolve problemi sociali di rilevante interesse che – però – non meritano le forme del processo. Altro elemento sociale di conservazione dello statu quo è il generale disprezzo delle regole, tipico del popolo italiano. Tale disprezzo – vistoso carattere dell’immoralità generale – ha grandemente nociuto alla nostra gente, che avrebbe meritato qualcosa di meglio dai governi che si sono succeduti. L’immoralità, il disprezzo delle regole e le violazioni conseguenti, hanno un costo, che l’intero Paese paga come mancato progresso, e mancato adeguamento al resto del mondo. Tale regola generale, l’Italia lo paga anche nel sistema giudiziario. La cattiva qualità di un certo numero di magistrati, l’impunità assicurata a chi non fa il proprio dovere, è pagato molto seriamente dall’intero popolo italiano. Sarà bene che la consapevolezza dei costi suddetti si allarghi al punto da impedire le inerzie presenti: in ciò che consiste per l’Italia il novum e non in provvedimenti di facciata ed in chiacchiere. – FONTE * L’autore è ex procuratore generale di Napoli CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it fai una donazione! Grazie al tuo contributo, ci aiuterai a mantenere la nostra indipendenza Dona oggi, e rimani informato anche domani. (Donazione Minima 5€):