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Governo battuto al voto segreto: nome e cognome dei 18 grillini ribelli contro il DL sicurezza

By admin

November 20, 2018

20/11/2018 – Governo battuto dal voto segreto, è scontro Lega-M5s. Accuse tra Lega e M5s. Al momento del voto assenti 9 deputati leghisti e 9 cinquestelle. Salvini: ‘Voto sbagliato, la linea la do’ io’. L’esame del ddl riprende domani alle 11.

Governo battuto nell’Aula della Camera sul voto segreto di un emendamento al ddl anticorruzione. Il capogruppo M5S Francesco D’Uva ha chiesto la sospensione della seduta.  L’emendamento approvato contro il parere del governo è sul peculato ed è di Catello Vitiello del Misto-Maie. è passato con 284 voti a favore e 239 contrari. Sullo stesso tema la maggioranza si era divisa in commissione: la Lega puntava alla riduzione della portata del reato di peculato, mentre il M5S aveva una posizione contraria. Il testo è un’aggiunta all’art. 323 del Codice penale e stabilisce che “la pena non può essere inferiore a due anni se il fatto del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio consiste nella appropriazione mediante distrazione di somme di denaro o di altra cosa mobile altrui delle quali ha il possesso o comunque l’ autonoma disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, nell’ambito di un procedimento disciplinato da legge o regolamento che appartenga alla sua competenza”.

Forza Italia esulta e urla “Onestà, Onestà”. “E’ un successo contro il giustizialismo manettaro”, ha detto la capogruppo Maria Stella Gelmini.

Che dire: si è mandato un segnale al Movimento Cinque stelle…” dice un deputato della Lega dopo che il governo è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento votato a scrutinio segreto sul ddl anticorruzione. Versione oopposta quella che da’ un altro deputato della Lega Igor Iezzi.   “Sono stati i ‘fichiani‘ che hanno mandato un segnale. Cercano una scusa per non votare il decreto sicurezza” dice Iezzi, puntando il dito sui parlamentari pentastellati vicini al Presidente della Camera come responsabili della sconfitta della maggioranza sul ddl anticorruzione. Duro il capogruppo della Lega Riccardo Molinari arrivando a palazzo Chigi ‘Non siamo stati noi” . Al voto sull’emendamento sono risultati assenti 9 deputati della Lega (Basini, Bitonci, Cecchetti, Centemero, Fugatti, Legnaioli, Segnana, Tonelli e Zanotelli) e 9 del M5S (Alaimo, Bologna, Dall’Osso, Ficara, Penna, Perconti, Termini, Varrica, Zolezzi). Continua dunque lo scontro tra le due forze di goveno.”Nessuno del Movimento ha votato a favore dell’emendamento. Questo è sicuro” sottolineano fonti parlamentari M5S in merito al voto segreto in Aula all’emendamento del deputato Catello Vitiello al ddl anticorruzione.

Non tarda ad arrivare l’ira di Salvini. “Voto in aula assolutamente sbagliato. La posizione della Lega la stabilisce il segretario. Il provvedimento arriverà alla fine come concordato dalla maggioranza”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini commentando il voto alla Camera sul ddl anticorruzione che ha visto la maggioranza battuta. “Un incidente di percorso che avrà come conseguenza quella di approvare il dl sicurezza ancora piu fretta”. Così Matteo Salvini che, lasciando palazzo Chigi, non esclude il ricorso alla fiducia.  Intanto il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio ha convocato per domani mattina alle 9 un’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari. L’occasione servirà anche a fare il punto sul dl sicurezza e sull’anticorruzione. enza il ddl anticorruzione così com’è si torna a casa. E’ quanto sottolineano alcune fonti parlamentari di rilievo del M5S alla luce dell’ok della Camera a voto segreto all’emendamento sul peculato al disegno di legge. Secondo le stesse fonti tra alcuni esponenti del M5S i sospetti sul “blitz” all’emendamento Catello Vitiello cadrebbero sul capogruppo Riccardo Molinari, perché toccato, in qualche modo, dal ddl anticorruzione. Per gli stessi esponenti quanto accaduto darebbe prova che il leader della Lega Matteo Salvini non controlla i suoi.

“I rancori e le contraddizioni in maggioranza non reggono alla prova del voto segreto in Aula. Evidentemente si tratta di un governo ad orologeria che imploderà prima di quanto ci si possa aspettare”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

E dopo la conferenza dei capigruppo si è deciso che riprenderà domani alle 11 nell’Aula della Camera l’esame del ddl. “Hanno bisogno di molte ore per risolvere i loro molti problemi politici”, spiega Emanuele Fiano del Pd. – [ANSA]

Ecco i nomi e i volti dei diciotto deputati “ribelli” del M5S che criticano il decreto Sicurezza che deve essere votato alla Camera:

Dopo le tensioni al Senato, con cinque “ribelli” M5S che hanno detto no al dl sicurezza, lo scontro interno al Movimento 5 Stelle si sposta alla Camera, dove la fronda è ben più copiosa.

A Montecitorio sono infatti diciotto i deputati grillini pronti a non votare il testo del decreto che porta la firma di Salvini e che arriverà in aula il prossimo venerdì. Ieri i “dissidenti” hanno chiesto al capogruppo Francesco D’Uva più dialogo all’interno del movimento, lamentando che troppo spesso le decisioni vengono calate dall’alto. Dai vertici del M5S è già arrivato lo stop a qualsiasi “rivolta” e il ministro dell’Interno ha già detto che il voto definitio al dl deve arrivare entro il 3 dicembre “o salta tutto”. Ma i mal di pancia restano. Sono 18 gli eletti con il M5S che ieri hanno firmato una lettera per chiedere ulteriori modifiche al testo approvato in Senato. Molti sono vicini all’area “ortodossa” che fa capo a Roberto Fico. E qualcuno è già noto per le sue posizioni critiche. Come Gilda Sportiello e Doriana Sarli. Poi ci sono Valentina BarzottiRaffaele BrunoSanti CappellaniGiuseppe D’IppolitoPaola DeianaCarmen Di LauroYana Chiara EhmAntonio FedericoVeronica GiannoneConcetta GiordanoRiccardo RicciardiElisa SiragusaSimona SurianoGuia TerminiRoberto Traversi e Gloria Vizzini.

“Riteniamo che il testo che arriverà alla Camera abbia molte criticità che si rifletteranno pesantemente sulla vita dei cittadini”, dicono i 18 malpancisti, “Un testo che non trova, in molte sue parti, presenza nel contratto di Governo ed è, in parte, in contraddizione col programma elettorale del Movimento 5 Stelle”.

Pur non essendo tra i firmatari, critiche arrivano anche dal deputato M5S Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari costituzionali che dovrà esaminare il decreto: “Siamo convinti che anche la parte sugli Sprar potrebbe essere perfezionata”, ha spiegato parlando dei cinque emendamenti su 600 presentati proprio dai 5 Stelle. “Personalmente ho ritenuto opportuno non presentare emendamenti migliorativi come relatore perché è noto che non governiamo da soli”, ha aggiunto, “L’impianto proposto dal decreto regge se aumentano i rimpatri e se il numero di sbarchi rimane invariato, in caso contrario questo sistema è destinato a creare più irregolari, più marginalità e più insicurezza”. – [IlGiornale.it] CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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