Cronaca

“Il Piemonte sarà a 5 stelle”

By admin

January 11, 2014

Il grillino Bono chiede “elezioni subito” e lancia il guanto di sfida a Chiamparino: “Candidando lui il centrosinistra ci fa un bel regalo. Siamo una forza matura e radicata sul territorio. Pronti a guidare la Regione”. Verrà consultata la base, non solo su internet “Altro che Chiamparino, ora tocca a noi”. A meno di 24 ore dalla sentenza del Tar che ha annullato le elezioni del 2010, il Movimento 5 stelle si candida a guidare la Regione Piemonte e lo fa con il suo capogruppo e consigliere di Palazzo Lascaris Davide Bono, rimasto solo a rappresentare i pentastellati dopo l’espulsione di Fabrizio Biolè, eletto in una formazione che quattro anni fa ottenne oltre 90mila preferenze, pari al 4,08 per cento. Un bottino di voti decisivi per la sconfitta di Mercedes Bresso che allora prese sottogamba l’improvvisa comparsa di una lista che invece pescò voti proprio nell’elettorato di centrosinistra.

Oggi il movimento di Beppe Grillo è una forza più strutturata e radicata sul territorio, che in Piemonte i sondaggi accreditano attorno al 25 per cento, in grado di mietere alle ultime Politiche oltre 700mila voti. Da allora il Movimento ha cambiato volto, subito scissioni e digerito defezioni, costruito cellule operative pressoché ovunque, ritagliandosi il ruolo di oppositori intransigenti, spine nel fianco dei governanti delle varie amministrazioni, a partire dal Comune di Torino.

«In questi quattro anni abbiamo fatto un’esperienza importante e siamo diventati una forza matura e organizzata sul territorio», afferma Bono, dopo aver ribadito che il pronunciamento dei giudici amministrativi «non è contro Cota, né contro una parte, ma contro una classe politica disposta a tutto, anche alla violazione delle leggi, pur di vincere». Insomma, il ritornello non cambia, destra e sinistra sono la stessa cosa e il Pd non è più il Pdl meno elle solo perché il Pdl si è ormai dissolto. A testimoniarlo, secondo l’esponente pentastellato, sono le stesse sentenze dei giudici che hanno evidenziato come «più liste alle regionali erano false: non solo quella dei Pensionati per Cota, ma anche quella dei Pensionati e Invalidi per Bresso e le liste di Rabellino».

Tutti della stessa pasta, dunque. Per svoltare servono i 5 stelle. Ma riusciranno a presentare la lista? La risposta non è affatto scontata dopo quanto accaduto in Sardegna, regione nella quale a causa delle beghe tra i maggiorenti locali, Grillo ha fatto saltare il banco, decidendo di non concedere a nessuno il simbolo. E, si sa, il tasso di litigiosità dei grillini piemontesi, seppur mitigato negli ultimi mesi da un’apparente armonia, è tradizionalmente altissimo, destinato a acutizzarsi sotto elezioni. «Non ci saranno scontri – assicura Bono – anche perché piuttosto che ai nomi daremo la precedenza al programma.

 

Partiremo da lì e coinvolgeremo tutta la nostra base. Lo stesso faremo quando sarà il momento di scegliere il candidato presidente». Un percorso partecipato, anche se al momento non sono ancora state individuati tempi e modalità. Una cosa è certa, secondo l’esponente grillino: «Candidare Chiamparino è il più grande regalo che possa farci il centrosinistra: è il simbolo dello smantellamento del tessuto industriale torinese e della cementificazione della città, per non parlare dei 3,5 miliardi di debiti lasciati nelle casse di Palazzo Civico».

A fare eco alle parole del rappresentante a Palazzo Lascaris, le dichiarazioni di due parlamentari novaresi, Davide Crippa, “cittadino eletto alla Camera dei Deputati” e Carlo Martelli, “cittadino eletto al Senato della Repubblica”. Una stoccata a Cota e un siluro a Bresso nel loro attacco bipartisan alla partitocrazia allobroga: «Speriamo che almeno ora Cota riesca a comprarsi le mutande da solo. Magari c’è qualche negozio di intimo sulla strada di casa, anche se dovrà raggiungerla a piedi visti i tagli indiscriminati di questi anni a trasporto pubblico e ferroviario». E all’ex zarina non fanno sconti: «Non capisco come faccia a festeggiare la Bresso. Si è forse dimenticata che a fine dicembre il gip di Torino ha disposto la cancellazione degli atti che hanno permesso la presentazione della lista Pensionati ed Invalidi per Bresso? Noi no», conclude Crippa. La campagna elettorale è iniziata. FONTE