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Insulti a Kyenge, Calderoli condannato a 18 mesi: riconosciuta l’aggravante razziale

By admin

January 15, 2019

15/01/2019 – È stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi dal tribunale di Bergamo, che ha riconosciuto l’aggravante razziale, il senatore della Lega Roberto Calderoli, a processo a Bergamo – dove vive – per aver dato dell’orango a Cecile Kyenge all’epoca esponente del governo Letta. L’ex ministra commenta: “Abbiamo vinto un’altra volta. Evviva, evviva, evviva. Il razzismo la paga cara”. All’epoca Kyenge aveva scelto di non sporgere denuncia, ma il procura a Bergamo il procedimento era partito d’ufficio sostenuto dai pm Maria Cristina Rota e Gianluigi Dettori.

Era il luglio 2013, Calderoli si trovava alla festa della Lega Nord di Treviglio, e quelle dichiarazioni avevano scatenato un vero e proprio putiferio tanto che il Colle, all’epoca il presidente della Repubblica era Giorgio Napolitano, si disse “colpito e indignato”. Calderoli cercò, viste le polemiche, di difendersi affermando che la sua era soltanto “una battuta simpatica”.

La questione finì anche al Senato quando, nel 2015, la difesa aveva cercato di sostenere la scriminante dell’articolo 68 della Costituzione , secondo il quale i membri del Parlamento, nell’esercizio delle loro funzioni, non possono essere chiamati a rispondere delle loro affermazioni.

L’Aula diede l’autorizzazione a procedere per il reato di diffamazione escludendo però l’aggravante razziale. Ma il Tribunale di Bergamo fece ricorso alla Consulta che, infine, diede ragione ai magistrati lombardi: quell’accusa aveva un sottofondo razzista. Visto che l’ex ministra non si è costituita parte civile, non sono previsti risarcimenti di natura economica.

Calderoli si era scusato in Senato. La sua parziale retromarcia, tuttavia, non è servito a evitargli una condanna a 18 mesi di carcere con sospensione della pena e non menzione nel casellario giudiziario da parte del Tribunale di Bergamo che ha riconosciuto l’esponente del Carroccio colpevole di diffamazione aggravata dall’odio razziale. “Evviva, evviva evviva. Il razzismo la paga cara”, è stato il commento postato su Facebook dall’ex ministro Kyenge che ha aggiunto: “La decisione del Tribunale di Bergamo conferma che il razzismo si può e si deve combattere per vie legali, oltre che civili, civiche e politiche”. La sentenza dei giudici bergamaschi diventa – secondo l’ex ministro del governo Letta – un grande insegnamento per tutti quelli che hanno avuto e che hanno a che fare con pratiche discriminatori: il razzismo va condannato ovunque si mostri”. Di segno opposto la valutazione del difensore di Calderoli, l’avvocato Domenico Aiello: “La pena detentiva per un supposto reato di opinione, per di più avvenuto durante un comizio di partito – ha sottolineato il legale – ha evidenti risvolti di inciviltà giuridica e miopia legislativa”. – [Repubblica.it] CONTINUA A LEGGERE >> Dal momento che sei qui…. … abbiamo un piccolo favore da chiedere. Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

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