Ambiente e salute

Napoli, superficialità medici prontosoccorso, Anna era incinta: un’ecografia l’avrebbe salvata, aveva in grembo un feto senza vita

By admin

February 02, 2019

02/02/2019 – Aveva in grembo un feto senza vita Anna Siena, la donna di 36 anni, deceduta lo scorso 18 gennaio nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli dove era stata dimessa per una lombosciatalgia tre giorni prima. Ad accertarlo e’ stato l’esame autoptico, eseguito oggi nel Secondo Policlinico, a distanza di numerosi giorni dal decesso. La donna ha vissuto un vero e proprio calvario prima di morire: l’assunzione degli analgesici prescritti dai medici attenuarono, nell’immediatezza, i dolori all’addome, che pero’ si sono ripresentati ancora piu’ forti alcuni giorni dopo costringendo la famiglia, assistita dagli avvocati Sergio e Angelo Pisani, a riportarla urgentemente in ospedale dove poi e’ deceduta. Da qualche giorno la Procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo, i due medici che visitarono la donna il 15 gennaio. La relazione del medico legale che ha eseguito l’autopsia dovrà adesso stabilire le cause della morte di Anna. Dovrà chiarire se i dolori che Anna accusava fossero dipesi dalla presenza del feto morto nel suo grembo, se si sia sviluppata una setticemia che poi è risultata fatale. Dalle prime indiscrezioni emerse dall’autopsia, sembrerebbe che il feto sia morto perché soffocato dal cordone ombelicale. Un aborto in necrosi, dunque. Solo in questo caso, si potrà poi valutare l’operato dei medici che hanno visitato Anna. Solo in questo caso la procura (il fascicolo è affidato al pubblico ministero Capasso in forza alla sezione guidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio) potrà capire se quella visita affrettata e approssimativa, se la mancanza di esami più approfonditi come magari anche un’ecografia, avrebbero potuto salvare la vita della donna.

Le uniche certezze, al momento, sono le date di questa storia di dolore per la famiglia di Anna. E’ il 15 gennaio quando Anna arriva per la prima volta al Vecchio Pellegrini lamentando dolori lancinanti all’addome. Viene trattata come «un codice verde» perché i dolori non interessano funzioni vitali. Anna non sa di essere incinta e dunque non lo comunica. Né i medici si insospettiscono. Le toccano l’addome, le fanno una visita sommaria e concludono per una lombosciatalgia, prescrivendole le cure del caso. Anna si rasserena e torna a casa. Ma i dolori non si placano. Il 18 gennaio Anna Siena torna in ospedale, ma stavolta il suo cuore smette di battere. CONTINUA A LEGGERE >>

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