Basilicata

Consiglio regionale, tempismo sospetto: ecco la legge “ad Rimborsopoli”

By admin

January 17, 2014

POTENZA 16/01/2013 – La legge è la numero 165 del 2 luglio del 2004 e stabilisce le disposizioni di attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione, concernente il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del presidente della Regione, dei componenti della giunta e dei consiglieri regionali. Fino a ieri, però, questa legge, con la quale il Parlamento chiedeva alle Regioni di mettere mano sulla questione, era rimasta in un cassetto del palazzo di viale Verrastro per quasi nove anni. Mai recepita. Fino a ieri, appunto. Perché nel primo Consiglio regionale della decima legislatura (escluso quello di insediamento), il parlamentino lucano, in tutta fretta, ha pensato di attuare la norma in questione e approvare una legge sulla incompatibilità dei consiglieri.

La legge, proposta dal capogruppo del Partito democratico, Roberto Cifarelli, e in un primo momento imboscata nell’esercizio provvisorio (salvo poi essere stralciata per volontà del presidente Lacorazza) all’articolo 1 sancisce che “è incompatibile, fatte salve le esclusioni previste dalle norme vigenti, con la carica di consigliere regionale, di componente della giunta e di presidente della Regione, colui che è parte attiva di una lite con l’ente. Qualora il soggetto non sia parte attiva della lite, sussiste incompatibilità esclusivamente nel caso in cui la lite medesima sia conseguente o sia promossa a seguito di giudizio definitivo con sentenza passata in giudicato. La presente disposizione si applica anche ai procedimenti in corso”. Tradotto in parole povere: può essere incompatibile solo il consigliere regionale, l’assessore o il presidente che muove una causa nei confronti della Regione, nel caso contrario invece, ovvero nel caso in cui consigliere, assessore o presidente “subiscano” un’azione (come la richiesta di risarcimento danni da parte della Regione), possono essere incompatibili solo dopo una sentenza passata in giudicato. La legge è stata approvata con 16 voti favorevoli e tre contrari (quelli di Leggieri e Perrino del Movimento 5 Stelle e di Romaniello della Sel) e presenta un tempismo alquanto “sospetto”. Non può infatti sfuggire come sull’attuale legislatura penda la spada di Damocle dell’inchiesta Rimborsopoli, con il presidente Pittella, insieme ai consiglieri Benedetto, Castelluccio, Mollica e Napoli, tra gli indagati. E con la stessa Regione che si è costituita parte civile, la possibilità che potesse scattare la decadenza per incompatibilità era un fantasma che aleggiava ormai da tempo nel palazzo della Regione. Dunque, per evitare di correre rischi, tra i primissimi atti, il nuovo Consiglio regionale ha evidentemente pensato bene di porre rimedio e “blindare” la consiliatura. Non senza qualche distinguo, però. E’ il caso di Romaniello della Sel (uno dei tre consiglieri regionali della scorsa legislatura non toccato dall’inchiesta Rimborsopoli) che nella seduta di ieri ha invece chiesto il rinvio della legge in commissione prima di passare all’approvazione «per fargli fare il necessario iter consiliare, a iniziare dall’acquisizione del parere dell’ufficio legale. Ma oggi (ieri, ndr) – ha sottolineato – è stato fatto un errore politico». Una posizione, quella del rinvio della legge nell’apposita commissione, condivisa e richiesta anche dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. FONTE