Il presidente dell'INPS Tito Boeri in una foto foto di archivio .ANSA / LUIGI MISTRULLI

Ambiente e salute

Tito Boeri, saluto da ridere: “Inps, politica stia fuori”. Ma quattro anni fa, Matteo Renzi….

By admin

February 16, 2019

16/02/2019 – Il “saluto”, ovviamente, arriva dalle pagine di Repubblica. Si parla di Tito Boeri, che tra poche ore, il 16 febbraio, lascerà l’Inps: insomma, è rimasto al termine del mandato nonostante le mille voci sulla sua possibile sostituzione prima dei tempi, chiesta a gran voce anche dai vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. E come detto, un ipotetico saluto arriva dalle colonne di Repubblica, a cui Boeri rilascia una lunga intervista. Oltre a un bilancio della sua esperienza, si produce in un monito: “L’Inps deve essere un’istituzione indipendente dagli orizzonti, spesso molto limitati, del governo di turno, perché è il garante di un patto tra generazioni. Se avesse avuto questo ruolo negli anni 70 e 80 oggi non avremmo questa montagna di debito pubblico e le baby pensioni”. E ancora: “Ho da tempo preparato tutto per il passaggio di consegne, ma non so a chi consegnarle”. Insomma, il messaggio di Boeri è chiarissimo, così come da titolo dell’intervista: “La politica resti fuori dall’Inps”. Peccato però che lo stesso Boeri fu chiamato quattro anni fa proprio da Matteo Renzi quando era premier. Insomma, Boeri fu chiamato dalla politica, tanto che anche Repubblica lo ricorda.

E gliene chiede conto: “Parla di indipendenza dalla politica, ma anche lei fu chiamato alla presidenza dell’Inps da Renzi”, gli ricordano. Dunque, Boeri, risponde: “Fui proposto da Renzi, ma andai dalle commissioni parlamentari, che pure hanno solo potere consultivo e dissi che avrei accettato l’incarico esclusivamente con il loro parere favorevole. Fu ciò che avvenne e penso che sia giusto che una carica come questa abbia una legittimazione parlamentare, perché deve essere indipendente e basarsi proprio sulla forza del Parlamento”. Spiegazione che, però, fatica molto a convincere. – [LiberoQuotidiano.it]

A quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo M5S, si sarebbe comunque giunti a una decisione per sbrogliare il nodo Inps: scegliere un commissario “traghettatore”, dal basso profilo, per gestire questa fase delicata con reddito di cittadinanza e quota 100 ai nastri di partenza. E intanto consentire al governo di prendersi i tempi giusti, dettati tra l’altro dall’istruttoria di nomina della nuova governance dell’Istituto di previdenza.

Alla guida del quale il M5S vedrebbe bene Pasquale Tridico, il “padre” del reddito di cittadinanza. Manca però l’accordo con la Lega – uscita fortificata dalle elezioni in Abruzzo – mentre il M5S, che dalle consultazioni di domenica scorsa è uscita con le ossa rotte, non vorrebbe comunque cedere il passo lasciandosi sfilare la poltrona Inps. A Matteo Salvini, raccontano alcuni beninformati, i 5 Stelle avrebbero offerto la presidenza Inail, ma il vicepremier e leader della Lega avrebbe fatto spallucce: una poltrona di poco peso, quella dell’Inail, per il responsabile del Viminale.

Sul nome del commissario “traghettatore” bocche cucite: «ma sarà di basso profilo, quindi è ovvio che Tito Boeri», il cui mandato da presidente come detto scade domani, «sia fuori dai giochi», viene assicurato. CONTINUA A LEGGERE >> NEL VIDEO LA NOMINA DI BOERI NEL 2015 ALL’INPS DA PARTE DI RENZI:

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