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Decretone, bagarre in Senato. Saccone (FI) mostra gilet da steward con la foto di Di Maio [VIDEO]

By admin

February 26, 2019

26/02/2019 – Al via in Senato, tra siparietti e proteste, l’esame degli emendamenti al decretone, che contiene le misure del reddito di cittadinanza e quota 100. A destare l’attenzione è il gesto del senatore di Forza Italia, Antonio Saccone, che, al termine del suo intervento, ha ironizzato sul passato lavorativo di Luigi Di Maio, mostrando un gilet arancione da steward con su una foto del ministro dello Sviluppo economico.

“Signor, viceministro Di Maio lasci perdere i gilet gialli. Noi gliene regaliamo uno azzurro. Eppure, lei, un gilet che rappresenta un lavoro serio e dignitoso lo ha già indossato: il gilet di steward allo Stadio San Paolo di Napoli. Un lavoro che lei ha abbandonato subito: già da allora, forse, sperava nel reddito di cittadinanza.

Noi siamo certi che i responsabili Uefa, con il cv che maturato in questi anni – prima vicepresidente della Camera, vicepremier, ministro della disoccupazione e della recessione – potranno promuoverla a steward della Champions League”, ha detto in aula Saccone. “Il nostro auspicio – ha continuato – è che presto torni a indossare il gilet per liberare l’Italia e gli italiani da queste scellerate politiche che creano disoccupazione. Per ora glielo regaliamo noi con la speranza che lo indossi quanto prima”.

Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, la provocazione è stata fortemente criticata dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che l’ha definita una “manifestazione da stadio”. A reagire sono stati anche i pentastellati, che dai loro banchi hanno accolto l’intervento del senatore al grido di “buffone, buffone…”. Passa anche all’emendamento che recepisce le obiezioni del Garante della privacy che dovrà essere sentito dal ministero per la scrittura del decreto che disciplinerà il monitoraggio. La modifica prevede quindi che lo Stato possa monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla carta del reddito. Le ore di servizi socialmente utili nei Comuni cui saranno obbligati i percettori del reddito di cittadinanza potranno arrivare a massimo 16 complessive settimanali, con l’accordo delle parti.

Confermato poi il via libera, già arrivato dalla commissione Lavoro, al limite minimo di stipendio sotto il quale i beneficiari del reddito non saranno tenuti ad accettare un’offerta di lavoro: la busta paga dovrà essere di almeno 858 euro al mese, il 10% in più rispetto al reddito massimo percepibile da un single. Approvata dall’assemblea anche la modifica che prevede che i familiari di persone disabili siano tenuti ad accettare un’offerta di lavoro solo se entro i 100 chilometri dalla loro residenza. Per i genitori di figli minorenni, anche se separati, l’offerta di lavoro va accettata solo se entro i 250 chilometri dalla residenza, anche alla terza offerta. L’esonero in questo caso vale massimo per due anni di percezione del beneficio. CONTINUA A LEGGERE >>

La risposta di di Maio non si fa attendere a lungo, ed ecco cosa gli risponde com un post su facebook:

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